Una nuova pericolosa truffa mette a serio rischio la sicurezza degli utenti. I segnali spesso sono impercettibili.
Il mondo del web, purtroppo per milioni e milioni di utenti racchiude in se sempre incredibili rischi e problematiche di ogni tipo. Se pensiamo, esclusivamente al contesto truffa, alle dinamiche che, in un modo o nell’altro possono colpire i cittadini, gli esempi sarebbero praticamente infiniti. La sicurezza, in rete, è un tema assolutamente centrale, anche se non sempre si riesce a tutelare completamente chi è connesso a essa in modalità h24. Mail, sms, messaggi social, possono sempre contenere specifici rischi.
Truffe e raggiri abbondano più che mai i rete, spinti, nella maggior parte dei casi da comunicazioni che possono essere lette in modo molto particolare, opera di malintenzionati senza scrupoli il cui fine non è altro che quello di approfittare del prossimo. Contenuti che fungono da esche per farsi condurre li dove si vuole. Attaccare la sicurezza della vittima attraverso virus o elementi simili o addirittura provare a derubarlo attraverso la violazione di password home banking e quant’altro.
Nel corso delle ultime settimane non sono certo state poche le segnalazioni in merito a una specifica truffa che ha portato non pochi problemi a migliaia di utenti. Tutto, come al solito, avviene in sordina, nel modo più subdolo possibile. La logica stessa del raggiro, appare, in un certo senso assolutamente inimmaginabile. In poche mosse, veri e propri criminali informatici, hanno trovato il modo di acquisire tutti i dati della vittima di turno, grazie a una sola specifica operazione, una falsa consegna. Il pacco Amazon, per intenderci.
Tutto nasce da una situazione apparentemente semplice anche se forse incomprensibile. Un pacco ricevuto a casa. Un ordine non richiesto, qualcosa che inizialmente potrebbe anche essere preso per un omaggio o errore che, in ogni caso, può portare il cittadino a non chiedere troppe spiegazioni in merito. All’interno dello stesso pacco, spesso con marchio Amazon, un documento molto particolare, con annesso QR Code, da “leggere”, per essere poi rimandati a una pagina utile per il completamento del proprio profilo.
A quel punto, scatta il raggiro. L’operazione rappresenta, in realtà, una vera e propria esca per raccogliere tutti i dati sensibili delle vittime e provare a forzare profili bancari e non solo. Il rischio pratico è il furto di quanto disponibile sul conto corrente dello sventurato di turno e la possibilità di utilizzare le informazioni personali di quest’ultimo per altre truffe.
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