Arriva una svolta nella lotta da parte delle autorità contro il pezzotto: ecco ora che cosa si rischia in maniera precisa e cosa cambia.
Il fenomeno delle IPTV continua ad essere estremamente attuale ed un problema non di poco conto. Da questo punto di vista, infatti, i danni in termini economici per l’intero Paese non sono di poco conto e fino a questo momento tutte le politiche messe in campo non hanno dato quelli che erano i risultati auspicati. Per intenderci da questo punto di vista, il fenomeno non solo non è stato contenuto e combattuto, ma addirittura si sta allargando a macchia d’olio, come si suol dire.
Le autorità, da un po’ di tempo a questa parte, stanno lavorando ad una stretta, ma la strada è a dir poco in salita. Bisogna, insieme, provare a mettere insieme aspetti molto complicati. A partire ovviamente dal discorso relativo alla privacy fino ad arrivare al tema delle tecnologie a dir poco avanzate che sono in possesso di questi hacker. Adesso, in tal senso, arriva una svolta non di poco conto, con una ulteriore svolta per il pezzotto che può essere decisiva. Andiamo a vedere quali sono le conseguenza previste e che cosa si rischia ora.
IPTV, nuova stretta: ecco che cosa cambia
La novità principale arriva grazie ad un accordo che è stato trovato tra la procura generale di Roma, la Guardia di Finanza e l’AGCOM. Ci sarà un maggiore interscambio di dati che avverrà in maniera automatizzata. E tutto ciò porterà alla possibilità di comminare delle multe automaticamente, come previsto dalla legge 93 del 2023. Si tratta di un cambio che non è di poco conto, dal momento che fino a questo momento occorreva avere una autorizzazione per ogni singolo provvedimento. Anche i dati andavano combinati in maniera manuale, rendendo i tempi estremamente più lunghi.
C’è da dire, però, che anche adesso permangono delle perplessità. Bisogna vedere, infatti, se in questo modo vengono rispettate quelle che sono le norme vigenti relative alla privacy. Ed inoltre non è neanche detto che sia un metodo così efficace. Le informazioni che dovrebbero essere trasmesse riguardano i metodi di pagamento, dal momento che i dati delle transazioni non sono sempre facilmente accessibili nel flusso di trasmissione delle partite illegali. Ecco come sapere in tal senso cosa si rischia.
Le sanzioni per il pezzotto
Ad essere puniti non saranno solo quelli che trasmetteranno questi flussi di dati in maniera illegale, ma anche per chi ne andrà ad usufruire. La multa, per questi ultimi, può arrivare fino ad un massimo di 5.000 euro, mentre per chi offre questo servizio si rischia anche l’arresto.