Un’azienda spagnola afferma di aver progettato uno strumento rivoluzionario, ma in molti ci vedono più rischi che opportunità.
Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare sempre più spesso del fatto che i social network hanno abbassato la nostra soglia di attenzione. Le persone fanno sempre più fatica a concentrarsi sui compiti che devono portare avanti e milioni di persone si ritrovano a scorrere il feed di Instagram o TikTok dopo appena qualche minuto dall’inizio dell’attività che dovrebbero affrontare. Aprire un qualche tipo di app è diventato un gesto praticamente incontrollabile.
Gli esperti sono molto preoccupati per questa situazione, soprattutto per quanto riguarda i più giovani. Le nuove generazioni sono esposte a schermi e contenuti del web praticamente nel momento stesso in cui nascono e questo potrebbe avere effetti significativi sulla loro capacità di concentrarsi nel futuro. Qualcuno si è quindi adoperato per invertire questa tendenza, ma il progetto è decisamente controverso.
Una tecnologia promettente ma anche preoccupante
L’azienda spagnola neoCK ha sviluppato un sistema di neurostimolazione cerebrale per favorire l’apprendimento migliorare i processi cognitivi. Lo strumento è stato chiamato “Neurotraining” ed è sostanzialmente uno stimolatore elettrico transcranico che può essere utilizzato in diversi contesti neuroeducativi.
Dopo i primi test (svolti con studenti dell’Università di Estremadura), sembra che questa tecnologia sia in grado di aumentare la concentrazione delle persone fino al 40%. Questa innovazione può essere utilizzata da qualsiasi utente e secondo i report dell’azienda è completamente sicura, poiché l’applicazione delle stimolazioni avviene tramite meccanismi elettrici non invasivi.
Jesús Martín, CEO di neoCK, spiega in un comunicato stampa inviato ai media che “attraverso l’applicazione della neurostimolazione in aree specifiche del cervello è possibile migliorare la capacità di assorbire nuove informazioni e creare nuove connessioni. Le persone che utilizzano Neurotraining imparano più velocemente e meglio“.
Ovviamente, l’esperimento di neoCK ha generato diverse polemiche. Associazioni e istituzioni di molti tipi hanno definito strumenti del genere una forma di “neuro-doping” a cui fare molta attenzione. Il CEO dell’azienda ha risposto a questa accusa insistendo sul fatto che “ormai solo l’etica personale e professionale ci separa dal trasformare le generazioni future in una sorta di homo bots. È per questo che Neurotraining viene applicato solo in processi di apprendimento che favoriscono l’uguaglianza di opportunità”.