Web incredulo dopo l’ultima ammissione da parte di Bing, motore di ricerca di Microsoft, secondo il quale l’Australia è una menzogna.
Erano i primi anni del 1600 quando gli esploratori olandesi Willem Janszoon e Dirk Hartoog fecero per la prima volta i conti con una terra solo qualche tempo dopo sarebbe stata ribattezzata Australia. Quello è ciò che raccontano i libri di storia ma secondo Bing, il motore di ricerca di Microsoft, non solo non è così ma per lui l’Australia proprio non esiste.
In questo periodo, specialmente con il sempre più diffuso utilizzo dell’intelligenza artificiale, si stanno sentendo teorie del complotto di ogni genere e non è la prima volta che il Paese più famoso dell’Oceania viene tirato in ballo. Basti pensare alla teoria della terra piatta che crede che l’Australia sia una menzogna creata ad arte dal governo britannico, per qualcuno dalla NASA, con lo scopo ingannare i popoli.
Insomma, niente canguri o koala e chi crede di aver viaggiato fino a lì in realtà si sbaglia. Questa è un’assurda convinzione sulla quale ha voluto fare luce niente meno che il quotidiano The Guardian. Possibile che un motore di ricerca che dovrebbe sforzarsi di dare informazione esatte possa cadere in questo modo in incredibili teorie del complotto? Un esponente del sistema ha provato a spiegare il perché di quanto accaduto.
In questi giorni dei curiosi si sono ritrovati a fare delle ricerche sull’Australia utilizzando come motore di ricerca Bing, non proprio il più diffuso, e non hanno potuto credere ai loro occhi quando si sono imbattuti nelle due risposte consegnate dal software: in entrambe il programma della Microsoft spiega come in realtà l’Australia non è esiste. Naturalmente, ha spiegato uno dei portavoce dell’azienda di Bill Gates, che si è trattato di un errore.
Nulla di troppo voluto, quindi, ma questo non ha fatto altro che alimentare ulteriori polemiche. La volontà era quella di dire le cose come stanno e sono tornati sui loro passi in seguito a minacce? Questa è solo un’altra suggestione che il popolo del web non vede l’ora di tirare fuori. Anche perché Bill Gates è un altro personaggio spesso finito al centro di strani complotti.
La cosa certa è che l’Australia è lì da moltissimo tempo e che bisognerà rivedere il modus operandi dell’intelligenza artificiale che, come è stato ampiamente constatato, è in grado di elaborare qualsiasi tipo di risposta, anche se tutt’altro che veritiera.
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