L’hotspot è una grande risorsa per chi lavora con il PC, ma utilizzarlo in luoghi affollati può esporre a diversi rischi.
Ritrovarsi a utilizzare l’hotspot personale è una situazione molto comune per alcune categorie di persone, soprattutto per coloro che lavorano da remoto. Non sempre una connessione Wi-Fi è disponibile e la connessione dati del nostro telefono è spesso l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi. Se da un parte questo ci consente di continuare a navigare su Internet, dall’altra ci espone a una serie di pericoli a cui spesso non si dà abbastanza peso.
Attivare l’hotspot in un luogo pubblico, infatti, lo rende visibile a chiunque proprio come accade per qualsiasi rete Wi-Fi. Tutte le persone intorno a noi che apriranno la lista delle connessioni vedranno il nostro telefono tra le reti disponibili. È scontato dire che l’hotspot va sempre protetto con una password, altrimenti chiunque potrebbe utilizzare i nostri dati.
Questo però spesso non basta, perché le password sono vulnerabili e non sempre riescono a tenere al sicuro il nostro hotspot. Per migliorare la sicurezza si possono prendere alcuni accorgimenti e a consigliarli è stata una delle più grandi esperte di informatica di quest’epoca: l’Intelligenza Artificiale.
L’hotspot è uno strumento utile ma espone a diversi rischi
Interrogando ChatGPT sulla questione, il chatbot fornisce una risposta molto dettagliata di cosa dovremmo temere quando accendiamo il nostro hostpot. Il primo pericolo riguarda la quantità di traffico che utilizziamo: se nel caso delle Wi-Fi si può evitare di preoccuparsene, quando si usa l’hotspot personale si stanno utilizzando i dati mobili messi a disposizioni dalla propria promozione telefonica.
Questi, nella maggior parte dei casi, sono limitati e utilizzarne troppi potrebbe costringere l’utente a pagare di più, nel momento in cui sfora il limite consentito. Molti telefoni inviano una notifica quando vengono utilizzati più di 2 giga al giorno, ma in ogni caso è sempre bene controllare i contatori dei dati utilizzati disponibili sulle app della propria compagnia telefonica. Un’altra preoccupazione, un po’ più innocua, è quella che riguarda l’utilizzo della batteria. L’hotspot scarica il telefono molto velocemente quindi è bene essere sicuri di avere una fonte di alimentazione a portata di mano quando si utilizza.
Un’altra preoccupazione, come anticipato in apertura, è la sicurezza della connessione. Anche se l’hotspot personale è protetto da una password, come tutte le altre reti Wi-Fi può essere vulnerabile a intrusioni. Per evitare che questo accada è importante ricordarsi di creare password robuste e modificarle regolarmente. Scegliere una password sicura significa trovare combinazioni di lettere, numeri e caratteri speciali difficili da individuare per gli hacker, che spesso utilizzano algoritmi molto sofisticati per scoprire le password.
Gli esperti consigliano di evitare parole comuni, nomi propri facilmente identificabili e password troppo corte. ChatGPT consiglia inoltre di dotarsi di misure di sicurezza aggiuntive, come ad esempio una VPN per crittografare la connessione.