Accanto alla storia del televisore si snoda anche quella di un secondo dispositivo elettronico che oggi sembra essenziale.
Parliamo del telecomando, apparso negli anni Cinquanta. Quanto è utile poter cambiare canale o selezionare la piattaforma di streaming senza doversi alzare da tavola o dal divano? Si tratta del motivo per cui abbiamo inventato il telecomando, un dispositivo che spesso genera liti familiari profondi per il suo possesso. Eppure la sua storia è più recente di quella degli apparecchi televisivi. La prima TV apparve negli anni trenta, il telecomando circa vent’anni dopo.
L’idea di introdurre un dispositivo per controllare la televisione a distanza la ebbe Eugene McDonald, presidente della Zenith Radio Corporation. A quanto si racconta fu proprio a causa della sua voglia di rilassarsi che domandò ai suoi ingegneri di inventare un simile apparecchio. Non a caso il primo telecomando si chiamò proprio “Lazy Bone”, che tradotto significa “pigrone”.
Questo primo modello non era wireless, aveva pochi tasti e restava collegato alla TV tramite un cavo, un po’ come il mouse di un computer. Perché sparisse il filo si dovette aspettare il telecomando Zenith Flashmatic che arrivò nel 1955 su brevetto di Eugene Polley. Permetteva di accendere e spegnere l’apparecchio televisivo oltre che cambiare canale e regolare il volume sfruttando un fascio di luce.
Il modello successivo fu lo Zenith Space Command che abbandonò la luce in favore degli ultrasuoni e mantenne le stesse funzioni del Flashmatic. Diversamente da quelli più recenti però non aveva bisogno di batterie e produceva le frequenze tramite dei martelletti azionati dai tasti. Fu un vero successo commerciale su larga scala e per circa 25 anni tutti i telecomandi sfruttarono questo sistema.
Era la fine degli anni Settanta quando la BBC in collaborazione con la ITT Corporation lanciò sul mercato una novità. Si trattava del primo telecomando a infrarossi, che però iniziò a diffondersi grazie ad una società canadese che lo distribuì tramite Philips a un prezzo più abbordabile del precedente. Era il 1980 e in cinque anni l’azienda riuscì a venderne un milione, cifra notevole per l’epoca.
Al giorno d’oggi il telecomando però viene usato più per controllare gli elettrodomestici, le serrande e i garage più che la televisione. Con gli assistenti vocali averlo non serve quasi più per godersi un film, anche se i più nostalgici continuano a tenerlo sul divano come se fosse lo scettro del potere.
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