Se si prende la Naspi si può lavorare? Certamente, ma solo in alcuni casi. Ecco in quali condizioni e come non commettere errori.
La Naspi è un sostegno economico che l’Inps dà alle persone che hanno perso il lavoro per permettere loro di mantenere lo stesso tenore di vita di quando erano occupate. Questo sussidio viene utilizzato in caso di licenziamento o scadenza del contratto e spesso ne usufruiscono i lavoratori con contratto a tempo determinato o stagionale. Si tratta di una misura molto importante soprattutto per chi vive in territori dove i lavori a tempo indeterminato sono pochi.
La Naspi, ovvero la Nuova Prestazione di Assicurazione sociale per l’Impiego, chiamata con il nome “disoccupazione” o “assegno di disoccupazione”, è nata nel 2015 e sostituisce l’Aspi e la mini-Aspi. La differenza principale sta nei requisiti meno stringenti per accedere al sussidio, dove i beneficiari possono fare domanda anche se hanno lavorato soltanto 30 giorni, versando 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni e altre differenze che hanno introdotto vantaggi e svantaggi per i beneficiari.
Prendere la Naspi mentre si lavora: si può o no? ecco cosa sapere
La Naspi si traduce in una tutela nei confronti dei lavoratori che perdono l’impiego in modo involontario e, dunque, dà la possibilità di conservare più o meno il proprio tenore di vita finché non si trova un altro lavoro. Il sussidio va richiesto nel breve tempo dopo aver perso il lavoro, che varia in base al licenziamento che può essere per giusta causa o per scadenza del contratto. Il tempo va da 8 giorni a 38.
Molti si chiedono se è possibile lavorare anche se si prende la Naspi e tanta gente vorrebbe lavorare anche se prende la disoccupazione, spesso se lo stipendio o la Naspi non è sufficiente a garantire un tenore di vita sufficiente. Molto spesso capita anche di trovare lavoro nel periodo in cui si prende la Naspi e quando capita il sussidio non viene sospeso in maniera automatica.
Questo perché ci sono casi in cui l’indennità di disoccupazione è compatibile con il lavoro. Se viene assunto a tempo determinato e lo stipendio è inferiore alla Naspi, il destinatario ha diritto a riceverla. Tuttavia, l’importo può venir ridotto ed è necessario comunicare all’Inps la nuova situazione lavorativa. Possono, dunque, continuare a ricevere la disoccupazione chi ha uno stipendio annuo inferiore a 8.174 euro.
Se il contratto è a tempo indeterminato, il lavoratore deve comunicare all’Inps la sospensione della Naspi indipendentemente dal reddito percepito. Se il lavoro è autonomo, ovvero con partita Iva o ritenuta, l’indennità è incompatibile qualora il reddito sia meno di 4.800 euro e 5.000 per il lavoro occasionale. Anche qui il lavoratore è tenuto a informare l’Inps, che ridurrà la Naspi dell’80%.