La polizia italiana ha contribuito ad arrestare uno degli esponenti di una grande e pericolosa organizzazione di hacker: la storia.
L’organizzazione si chiama Ragnar Locker e raggruppa abilissimi hacker da tutto il mondo. Noti ormai da anni, questi pirati della rete erano stati in grado di portare oltre 160 attacchi informatici negli ultimi anni.
Specializzati nel furto di dati, gli hacker di Ragnar Locker violavano i database di aziende di ogni tipo, da quelle alimentari alle grandi aziende ospedaliere. Dopo aver messo le mani su dati personali, privati e sensibili di milioni di comuni utenti del web, minacciavano di rivenderli a terzi o di non restituirli.
Naturalmente le aziende che non riescono a proteggere i dati dei loro clienti possono essere passibili di multe anche molto salate, quindi temono moltissimo la possibilità che gli hacker espongano i dati sensibili dei loro clienti. Giocando proprio sui gravissimi problemi legali e d’immagine che le aziende avrebbero potuto subire. Gli hacker richiedono enormi somme di denaro per non diffondere e utilizzare i dati rubati. Ragnar Locker, nello specifico, è arrivata a chiedere riscatti dai 5 ai 70 milioni Dollari.
La Maxi operazione della polizia
Tra le aziende colpite dal gruppo Hacker ci sono state l’italiana Campari, l’azienda ospedaliera di Alessandria in Piemonte, ma anche i database dell’ospedale Mayanei Hayeshua di Tel Aviv, in Israele e i dati dei passeggeri di TAP Air Portugal, tra le principali compagnia aeree del Portogallo.
Le autorità italiane confermano che le aziende italiane colpite dagli attacchi informatici non hanno mai pagato e pare sia stata la scelta giusta. Negli altri Paesi diverse realtà hanno deciso di accettare il ricatto e di pagare per proteggere i dati dei propri clienti ma, anche a fronte dell’avvenuto pagamento, l’organizzazione si è sempre rifiutata di restituire i dati rubati, continuando a chiedere altri soldi per non renderli pubblici sul Dark Web nella pagina internet chiamata Wall of Shame (muro della vergogna) e gestita direttamente dall’organizzazione.
Considerata la portata internazionale dei crimini messi a segno dagli hacker di Ragnar Locker, anche le operazioni di polizia messe in atto per smantellare l’organizzazione sono state di ampio respiro. La Polizia Postale Italiana ha collaborato attivamente all’individuazione e all’arresto di un uomo di trentacinque anni individuato come una delle figure di spicco dell’organizzazione di pirati informatici.
Pur essendo di origini russe (come i più abili hacker del mondo) l’uomo risiedeva nella Repubblica Ceca ma è stato arrestato in Francia mentre alloggiava in un Air B&B e dove si trova attualmente in stato di fermo e in attesa di giudizio. Oltre a questo. una settimana di azioni coordinate tra diverse polizie europee e l’FBI americano ha portato al sequestro di diversi computer che fungevano da infrastruttura di base per il funzionamento della rete di Ragnar Locker. I sequestri sono avvenuti in Germania, Lettonia, Svezia e Olanda.