Internet cambierà radicalmente dal 17 Febbraio 2024, quando entrerà in vigore una nuova normativa Europea. Ecco come.
La nuova norma, battezzata Digital Service Act, si pone l’obiettivo di regolamentare le vastissime aree grigie in cui sulla rete si compiono reati di ogni tipo con la consapevolezza quasi totale di sfuggire alla giustizia.
A oggi tutti i fornitori di servizi on line o “gatekeeper” sono considerati assolutamente neutrali nelle transazioni e nello scambio di informazioni che quotidianamente avviene nel world wide web.
In pratica, se per portare a termine un illecito (per esempio una truffa) oggi si utilizzano i servizi informatici messi a disposizione da Google, lo stesso Google non è ritenuto responsabile in alcun modo della truffa portata a termine tramite i suoi software. In pratica viene considerato un medium neutrale e privo di responsabilità legale.
A partire dal prossimo Febbraio tutti gli intermediari digitali avranno la responsabilità di vigilare sulle attività compiute attraverso le loro piattaforme. In tali piattaforme sono ovviamente comprese anche quelle dei social network, attraverso cui passa la maggior parte delle interazioni tra utenti del web.
Verranno formati quindi degli appositi enti di vigilanza che svolgeranno il compito di segnalatori attendibili. Tali enti setacceranno la rete in lungo e in largo e provvederanno a segnalare alle piattaforme i reati commessi attraverso di esse. A questo punto le piattaforme saranno tenute a intervenire tempestivamente, prima per bloccare il reato che sta venendo commesso e, in secondo luogo, per impedire l’accesso alla rete al colpevole del reato in questione.
Tra le misure che i gatekeeper dovranno rispettare ci saranno nuove norme contro coloro che diffondono fake news, dovranno vietare la profilazione della pubblicità sui dati personali di minori e dovranno impedire la vendita di prodotti o servizi illegali.
Ogni Paese Europeo dovrà designare un’autorità incaricata della vigilanza e dell’applicazione del DSA. A questa autorità e alle leggi vigenti nel Paese di riferimento dovranno fare capo i fornitori di servizi e le piattaforme on line. Nei casi più gravi le aziende dovessero essere identificate come colpevoli potrebbero arrivare a pagare multe fino al 6% del fatturato globale della piattaforma.
In pratica, per un reato contro la legge italiana, individuato dall’autorità garante del DSA in Italia, una piattaforma come Meta potrebbe essere multata sulla base del fatturato che produce in tutto il mondo. Solo questo dato basta a far capire quanto severe siano le nuove norme europee in materia di sicurezza digitale.
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