Scopriamo cos’è la residenza di comodo, se è un diritto dei cittadini e in quali conseguenze si incorrerebbe se la si adottasse.
I cittadini interessati a chiedere un cambio di residenza devono conoscere i benefici e gli sconti previsti con la residenza di comodo ma anche i rischi.
La residenza è un dettaglio fondamentale quando si chiede l’accesso a Bonus e agevolazioni. Spesso, infatti, per ottenere benefici è necessario presentare l’ISEE ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che tiene conto dei redditi e del patrimonio di tutti i conviventi appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Spesso per avere accesso a più vantaggi, i cittadini pensano di optare per una residenza fittizia o di comodo. Si rimane nella legalità o si rischiano guai con la Legge? In generale il cambio di residenza è un diritto per tutti ma occorre restare nei paletti indicati nella normativa italiana. Diciamo subito che non è possibile fingere un cambio di residenza solo per non pagare tasse (come l’IMU, ad esempio, facendo finta che una seconda casa è in realtà l’abitazione principale) o per accedere ad agevolazioni economiche come è accaduto con il Reddito di Cittadinanza oppure per ottenere importi più alti di un Bonus.
Il presupposto da conoscere è che quando si registra un cambio di residenza questo deve essere vero. I controlli delle Autorità sono frequenti e anche se molti riescono a farla franca c’è il rischio reale di essere accusati di un reato che comporterebbe conseguenze gravi.
Già nel momento in cui il cittadino avanza richiesta al Comune – anche telematicamente accedendo con le credenziali digitali all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente – scatta il controllo dell’Amministrazione che invia la Polizia Locale nella casa indicata come nuova residenza. Il fine è verificare che chi ha chiesto il cambio si trasferisca realmente.
Ma quali sono i rischi per chi opta per una residenza di comodo solo al fine di pagare meno tasse o accedere a più agevolazioni? Il reato che si commette è di falso ideologico in atto pubblico. In più, nel momento in cui il reato viene scoperto sarà richiesto al cittadino che ha agito nell’illegalità di restituire tutti gli importi ottenuti illecitamente, anche in modo retroattivo.
L’agevolazione non verrebbe, naturalmente, più erogata mentre si dovrebbero nuovamente corrispondere le tasse presenti, future e passate. Quest’ultime aggravate di sanzioni e interessi e delle spese procedurali.
In conclusione è meglio non cercare di fare i furbi per raggirare la Legge e ricevere Bonus o agevolazioni. Il rischio è alto e incorrere in un reato è sconsigliabile.
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