Ami il genere crime? Non sei il solo! Questo tipo di narrazioni appassiona tantissime persone e un motivo c’è.
Esiste una ragione precisa per la quale ci piace guardare storie, vere o immaginarie, basate su omicidi, violenza e non solo, e forse non è quella che hai immaginato fino ad ora.
Documentari, film, romanzi, vicende giudiziarie su casi di cronaca realmente accaduti, e serie tv di fantasia crime sono tra i contenuti più visionati: svelato finalmente il motivo che ci spinge a guardarli.
I film e le serie tv che trattano di omicidi efferati, biografie da brivido di serial killer, o dei delitti efferati di qualche celebre pluriomicida sembrerebbero davvero l’ultimo dei generi che quando uno spettatore si accomoda sul divano di casa, per un momento di puro relax, o sulla poltrona di una sala cinematografica alla ricerca di qualche ora di evasione, dovrebbe voler guardare. Invece è l’esatto contrario. Lo dimostrano i recenti risultati raggiunti dalla serie tv dedicata a Jeffrey Dahmer di Ryan Murphy, o quelli de Lo strangolatore di Boston, e sono tanti altri i titoli che potremmo aggiungere alla lista.
Esistono varie ragioni per le quali il genere crime, e perfino lo splatter, piace tantissimo, e indagando i motivi reconditi e i meccanismi inconsci che regolano la mente umana, gli esperti di Psichology Today sono arrivati a un’importante conclusione, che fa luce sul tema. A quanto pare i contenuti crime hanno, quasi sempre, un lieto fine.
Questo fa nascere dentro di noi un senso di sicurezza, che deriva dal fatto che sapere che l’assassino, o il “cattivo” di turno, alla fine venga individuato, fermato, arrestato o giustiziato ci dà speranza. In altre parole infonde fiducia nella giustizia, umana o divina che sia, ci fa credere nel Karma o in una qualsivoglia regola o forza che governa tutto, e che fa sì che il bene trionfi sul male. Ma non è solo questo.
La ragione per la quale un film o un documentario o qualsiasi contenuto letterario o visivo crime ci tiene incollati allo schermo, o alla pagina, risiede in un ancestrale meccanismo secondo il quale sapere che chi ci circonda soffre ci fa automaticamente sentire meglio, ci fa percepire la disgrazia come qualcosa di altro rispetto a noi, ci fa sentire migliori o semplicemente più fortunati. Quindi se anche tu ami tantissimo guardare contenuti del genere non sentirti un serial killer. Secondo gli psicologi è del tutto “normale”, e sei anche in ottima compagnia!
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