Una notizia che vera notizia proprio non è, ma che comunque fa riflettere dato che interessa una delle società più impegnate nel segmento mobile e che sta crescendo più in fretta. Stiamo parlando di OnePlus, i cui smartphone sono stati additati come “spioni” dato che vanno a raccogliere dati personali sensibili senza chiedere l’adeguato permesso agli utenti.
La scoperta arriva da parte di un ricercatore che ha dato conferma di questa pratica di raccolta di dettagli assai sensibili che possono portare a ricostruire l’identità del possessore del dispositivo. Non è la prima volta che i brand cinesi si mostrano fin troppo aperti in questo senso. E il governo locale sembrerebbe come al solito il primo fruitore di questa procedura.
Il sistema operativo a bordo di OnePlus è Oxygen OS ossia una variante di quello di Google, Android, che è stato adeguatamente modificato per una personalizzazione completa. Il risultato è un’esperienza customizzata e anche gradevole che però non può garantire lo stesso livello di protezione e di sicurezza rispetto a quella standard, montata nella grande maggioranza dei cellulari intelligenti.
Il ricercatore in questione, il signor Moore, è andato a analizzare una grande quantità di dati in uscita dallo smartphone e come filtro è stato apposta una rete con Proxy con completo controllo. Così, è stato possibile setacciare i dati per arrivare a scoprire davvero cosa viene diffuso e in che direzione. Il risultato ha qualcosa di inquietante.
Lo smartphone va infatti a inviare in modo costante e periodico dati che raccontano quando si avvia il dispositivo così come lo sblocco della schermata lock, l’attivazione del display e tanto altro. Cos’altro? Soprattutto il numero di telefono in uso, l’operatore telefonico della sim integrato, le reti wi-fi alle quali si è collegati, ma anche il numero seriale del dispositivo e quello IMEI.
Non solo: anche tutte le date e gli orari precisi di apertura e chiusura di ogni applicazione vengono diffusi, col risultato che si può andare a risalire facilmente all’identità dell’utente. E la risposta di OnePlus: dice che i dati vengono inviati su due canali che sono divisi. Di questi, solo il primo è controllabile visto che si può disattivare nelle Impostazioni – Impostazioni Avanzate – Disattiva User Experience Program.
La scheda tecnica di OnePlus 5 conta su una batteria 3300mAh e fino a 8GB di RAM, colorazioni Midnight Black e Slate Gray, sistema operativo OxygenOS 4.5 basato su Android 7.1.1 Nougat, display da 5.5 pollici di diagonale di tipo AMOLED 1080p Full HD (1920 x 1080) con una densità di 401ppi e protezione fornita dal vetro Gorilla Glass 5, SoC Qualcomm Snapdragon 835 Octa-Core 2.45 GHz 10nm assistito dalla GPU Adreno 540 e da 6GB o 8GB LPDDR4X più memoria da 64GB o 128GB non espandibili.
Le fotocamere posteriori sono composte da un sensore da 16 MP AF Sony IMX 398 con EIS e apertura f/1.7 più un teleobiettivo da 20 megapixel con apertura f/2.6, quella anteriore è da 16 MP FF Sony IMX371 con EIS e apertura f/2.0. Infine, modulo 4G LTE (Cat. 12), Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac / Bluetooth 5 /USB 2.0 Type-C / NFC / aGPS, GLONASS e lettore impronta digitale.
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