La connessione Internet in Italia è disastrosa? A leggere i dati condivisi dalla recente indagine di Agcom sembra mettere una pesante ombra sul rapporto tra il Bel Paese e il web raccontando del solo 60% della percentuale d’accesso e uso della rete per gli italiani, con una crescita del 3% rispetto alla precedente rilevazione, ma al tempo stesso con un ranking europeo che ci posiziona clamorosamente (o no?) al penultimo posto.
Il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Cardani, nell’annuale relazione, ha sottolineato come la nostra posizione continentale sia decisamente imbarazzante, nonostante la passione per la navigazione abbia una penetrazione molto alta nelle fasce più attive della società. Scopriamone di più.
Dal 57% del 2016 al 60% del 2017 c’è davvero poca crescita per l’Italia connessa con il penultimo posto occupato nella classifica Ue di utilizzo di Internet. Ancora poco consistente l’utilizzo dei veri servizi della rete ad esempio per portare a termine acquisti, per accedere a servizi bancari e per fruire di video on demand; siamo nella media per quanto riguarda l’uso dei social network e sopra per il consumo di contenuti digitali come musica, video e giochi online.
Da sottolineare anche il pericolo e la moda delle fake news che interessano l’Italia in modo particolare. L’Agcom definisce questo fenomeno come “di estrema gravità è la diffusione voluminosa, istantanea e incontrollata di notizie deliberatamente falsificate o manipolate” e condanna l’autoregolamentazione dei colossi web, che da un lato hanno promesso di combatterle, ma che dall’altro cavalcano il traffico generato.
Oltre il 50% dei ricavi pubblicitari netti è detenuto da Google e Facebook dunque circa un miliardo di euro sui 1.9 totali. In aumento quelli generati da dispositivi mobile dal 25% del 2014 al 42% dell’anno scorso, secondo le ultime stime. Crescono le TLC dell’1.5%.
Ancora molto bassa la percentuale di utilizzatori di banda ultralarga, che dal 5% nel 2015 è passata al 12% nel 2016, che ci posiziona in fondo al ranking in Europa, dove la media è peraltro del 37%.
Come è cambiato Internet nell’ultimo lustro? Se torniamo nel 2011 la situazione è piuttosto simile. Un’indagine del Censis su Internet e l’Italia raccontava di un paese in cui la passione per il web fosse in continua crescita, come dimostrato dalla percentuale di connessi. Si parlava del 53.1% con una crescita del 6.1% rispetto a due anni prima. La coppia Google e Facebook si divideva 69.2% della fetta della torta per quanto riguarda l’essere fonte di news.
Davanti trovavamo ancora saldamente in testa i telegiornali all’80.9%, ma era significativo che il motore di ricerca di Mountain View e il social network di Mark Zuckerberg si fossero già avvicinati così tanto. Ovviamente i dati penalizzavano la rete quando si prendeva in considerazione il settore dei più giovani 14-29 anni (87.4%) e degli anziani over 65 (15.1%), che dovrebbero al contrario impegnarsi di più.
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