Auto elettriche e ibride, guida autonoma, veicoli connessi e città intelligenti: scenari per un futuro più o meno vicino, verso il quale stanno investendo pesantemente le maggiori industrie mondiali tecnologiche, dall’informatica alle telecomunicazioni, dai costruttori automobilistici ai colossi dell’energia e le pubbliche amministrazioni a rimorchio. La Ford Motor Company ha da tempo aperto una divisione completamente dedicata alla costruzione della mobilità del futuro.
Il primo passo della rivoluzione sarà nel 2021 quando si prevede, inizialmente in Nord America, l’ingresso sul mercato di una flotta di veicoli robotizzati per servizi di ride-sharing. E’ il livello di guida autonoma di livello SAE 4, senza conducente umano a bordo.
Più complessa sarà l’integrazione spinta delle informazioni tra veicoli e infrastruttura pubblica, per condividere i dati utili a snellire la congestione del traffico. E nell’immediato? La Ford introdurrà presto a Londra una flotta sperimentale di 20 Ford Transit Custom ad alimentazione ibrida plug-in.
E’ infatti il settore dei veicoli commerciali quello più critico sul fronte dell’inquinamento. I Transit ibridi funzioneranno in modalità elettrica per la maggior parte degli spostamenti, appoggiandosi ad un motore a combustione che fungerà solo da range extender per ricaricare le batterie, eliminando così i problemi maggiori della trazione elettrica, cioè scarsità di punti di rifornimento, bassa autonomia e elevati tempi di ricarica.
Richard Balch è il direttore della divisione mobilità sostenibile e telematica alla Ford Motor Company. Lo abbiamo intervistato sulla questione del rapporto fra veicoli elettrici e centri urbani.
“La maggiore preoccupazione nelle città attualmente è sui motori diesel. Tuttavia l’alimentazione a gasolio è quella più utilizzata nel settore dei veicoli commerciali. Ecco perché faremo una serie di esperimenti qui a Londra con 20 Ford Transit a motorizzazione ibrida plug-in, in grado di funzionare se necessario anche in modalità solo elettrica nelle zone della città riservate ai veicoli con emissioni molto basse.
Questo è un passo molto importante per ottenere aria più pulita nei centri cittadini. Sempre più città in Europa stanno adottando o hanno annunciato misure per limitare l’accesso dei veicoli inquinanti nei centri urbani. Se si considera l’elevato numero di veicoli ad uso commerciale come furgoni e taxi, offrendo un prodotto del tipo sopra descritto, che prevediamo di portare sul mercato nel 2019, pensiamo di offrire un contributo significativo alla qualità dell’aria nelle città.
Per quanto riguarda l’autonomia in modalità elettrica, guardando alla congestione dei centri urbani, gli utilizzatori vedono con molto interesse veicoli che oltre all’utilizzo tramite batteria possono funzionare in tutte le circostanze. Siamo molto fiduciosi sulla grande utilità del Transit che lanceremo nel 2019 per la grande maggioranza delle aziende che operano nei centri urbani“.
Parliamo del progetto che Ford chiama “smart cities“, città intelligenti. In particolar modo delle innovazioni sulla ricerca dei parcheggi liberi.
“Quando si osservano le risorse disponibili in una città (strade, reti ferroviarie e autobus) e i risultati che le persone effettivamente raggiungono utilizzandole, la città diventa smart, intelligente, quando è possibile agire per aiutare entrambi gli attori, pubblica amministrazione e cittadini, ad ottenere i loro scopi. Come viaggiatore, il singolo individuo vuole raggiungere la propria destinazione il più rapidamente e comodamente possibile; l’elemento “smart” è: sappiamo dove sono le risorse e le capacità nella rete cittadina, ti aiuteremo a raggiungerle“.
Arriviamo all’elemento comunicazioni: “Uno dei cardini del concetto di smart cities è l’utilizzo della rete internet. Quindi è necessario lo sviluppo delle reti telefoniche per far viaggiare meglio le informazioni sugli apparati mobili. Inoltre gli utenti, usando applicazioni mobili per la navigazione e le info su traffico, creano un enorme volume di informazioni di feedback che è possibile usare. Un servizio sempre più richiesto, su cui stiamo lavorando ora, è un’app che dica in tempo reale dove trovare un parcheggio libero.
Partendo dai dati degli utenti, studiando in che modo e con che frequenza un singolo parcheggio viene utilizzato, si potrà evitare a molte persone di muoversi in circolo per trovare un posto, perdendo tempo e aumentando congestione del traffico e inquinamento. E’ una questione di sapere come le persone reagiscono al sistema e quali sono le sfide a livello di strumentazione. E’ un progetto sul quale stiamo lavorando da tre anni“.
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