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Pokemon Go: il tracker “San Francisco” è ora per tutti, le polemiche

Pokemon Go aggiorna il proprio tracker interno adattandolo a quello ormai passato alle cronache col nome di San Francisco proprio perché a SF era stato adottato per la prima volta in un test limitato. La comunità di allenatori (quella rimasta ancora attiva) si è subito scatenata in una polemica molto aspra con Niantic dato che questo update sembra proprio andare a distruggere una importante fetta di esperienza per tutti quei giocatori – e sono davvero tanti – che non abitano in una città ricca di Pokestop o, peggio ancora, sono residenti in una zona rurale. Scopriamone di più dopo la continuazione.

Come funziona e come appare il nuovo tracker di Pokemon Go? C’era una volta il sistema che mostrava in ordine i Pokemon più vicini e quelli un po’ più lontani con le indicazioni da una a tre orme che, naturalmente, significavano meno o più distanza da percorrere (verso una direzione, naturalmente, non specificata). Un sistema semplice e pratico, che però è stato subito sostituito da Niantic (e non si sa bene ancora perché) con man mano più update che hanno reso praticamente inutilizzabile il sistema interno. Si sono infatti cancellate le orme, poi anche l’ordine di distanza nella griglia fino ad arrivare al tracker SF, che ribalta completamente la situazione.

In buona sostanza, si avrà un riferimento sicuro come un Pokestop e da lì sarà visualizzato il Pokemon con la distanza dal punto di interesse espressa nuovamente in orme. Un qualcosa che ha un suo perché e per come in città con un Pokestop dietro ogni angolo come San Francisco (ma anche qualsiasi città non proprio piccola), ma che perde ogni senso in città più piccole, paesi fino ai villaggi. La realtà è quella che molte località hanno una manciata di POI se non nessuno e così sulla mappa appare – lontanissimo, quando non è direttamente assente – il Pin rotante con un Rattata o un Pidgey magari pure a tre orme. Perché tutto questo?

Perché è la dimostrazione che si sta cercando di mungere dove c’è più latte ossia nelle grandi città dove la community è molto più attiva che nei posti rurali dove si è quasi estinta sia per via della mancanza di Pokestop dove attingere oggetti sia di spawn minimamente interessanti. La soluzione è già pronta: affiancare al tracker SF quello originario, con uno switch a discrezione dell’utente. Niantic ha già dimostrato di saper ascoltare gli utenti come nel caso del tempo a disposizione per piazzare un mostro nella palestra appena conquistata oppure l’eliminazione di Eevee dalle uova da 10km e di Rattata e Pidgey in quelle da 2km. Cosa succederà ora?

Diego Barbera

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