Twitter ha ufficialmente annunciato la chiusura dell’app Vine. Il social network di San Francisco, che tra il 2012 e 2013 aveva speso 30 milioni di dollari per l’acquisizione di Vine, si ritrova a dover chiudere definitivamente l’app di condivisione video nei prossimi mesi. Scopriamo tutte le conseguenze della chiusura di Vine e cosa gli utenti debbano fare per salvare i propri video.
Vine: dal successo alla chiusura definitiva
Prima di scoprire quali saranno le conseguenze della chiusura di Vine, ripercorriamo la storia di questa app, che era divenuta popolare proprio negli anni in cui è stata acquisita. La storia di Vine inizia nel 2012, anno in cui Dom Hofmann, Rus Yusupov e Colin Kroll decidono di fondare una piattaforma di condivisione video innovativa. Nel dicembre 2012, Vine sbarca su iOS, mentre gli utenti Android e Windows Phone dovranno aspettare il 2013.
Il successo di Vine, in un primo momento, è particolarmente elevato, al punto tale da diventare una delle principali app di condivisione video su dispositivi mobile, come smartphone e tablet. Nel 2014, invece, Vine presenta l’interfaccia Web e nello stesso anno sbarca su Xbox One.
Adesso, dopo anni in cui Vine non è riuscita a conquistare definitivamente il grande pubblico chiude i battenti.
Twitter chiude Vine: le conseguenze
La chiusura di Vine, se per certi versi sembrava quasi imminente, porterà con sé anche licenziamenti, con conseguente riduzione della forza lavoro di 300 unità. Se da un lato l’acquisizione di Vine non si è rivelata un investimento particolarmente azzeccato, anche Twitter si ritrova a dover fare i conti con una situazione complicata. L’interessamento di top player come Google o Disney potrebbe rappresentare la chiave di volta per il social network di San Francisco.
Nel frattempo, Twitter ha comunicato a tutti gli utenti Vine, con un post su Medium, che i contenuti pubblicati e condivisi resteranno online e potranno essere scaricati, in modo tale da salvarli in locale o condivisi su altre piattaforme.