Panasonic Lumix G80 è la nuova proposta nel settore delle mirrorless della casa nipponica e abbiamo avuto il grande piacere di poterla provare in anteprima durante la giornata speciale di preview milanese a luglio (dalla quale potete osservare alcuni scatti in fotogallery) e, successivamente e con più calma, anche in redazione. Trattasi del rinnovato modello con sensore micro-quattro-terzi da 16 megapixel, dual IS Mark II ossia la tecnologia di doppia stabilizzazione, soprattutto capacità di riprendere video a risoluzione 4K, scatto a raffica a piena risoluzione con una velocità di 9fps e un corpo macchina resistente alle condizioni atmosferiche. Addentriamoci nel racconto di questa macchina fotografica digitale così compatta, ma al tempo stesso così interessante e duttile.
Estetica e funzioni base
Partendo dalla base di Panasonic GX80, la nuova G80 aumenta in modo deciso e potente le performance con caratteristiche tecniche del tutto superiori in qualità, velocità e precisione. Partiamo dalla scocca, che è resistente alle condizioni atmosferiche più varie. Merito del telaio anteriore in lega di magnesio (un materiale molto resistente, leggero e di qualità) che consente di proteggere l’interno da polvere e schizzi. Le dimensioni sono di 89 millimetri di altezza per 74.3 millimetri di spessore per 128,4 millimetri di larghezza, mentre il peso è di 505 grammi. In mano è ben bilanciata e niente da dire sulla posizione di pulsanti e ghiere, tutte facilmente raggiungibili mantenendo sempre una presa sicura. Certo, per chi ama i modelli più “imponenti” e dunque più facilmente afferrabili, ma in generale si adatta bene sia a una mano maschile sia a una femminile. Sul retro c’è uno schermo touch da 3 pollici di diagonale con una risoluzione pari a 1040k punti con possibilità di orientarlo a piacere, il mirino LVF (Live View Finder offre un rapporto di ingrandimento 0.74x (equivalente di una fotocamera da 35mm) con un’ottima risoluzione da 2360000 pixel e riproduzione del colore del 100%. Funziona molto bene ed è preciso per gestire l’inquadratura, forse l’unico piccolissimo appunto riguarda l’autospegnimento molto sensibile che può confondere il passaggio di una mano, ad esempio, per l’avvicinamento dell’occhio al mirino spegnendo lo schermo. Una piccolezza, per carità. La velocità dell’otturatore va da 1/4000 secondi a 60 secondi.
I componenti fondamentali
Uno dei fiori all’occhiello di questa macchina è il doppio stabilizzatore d’immagine che consente ovviamente di andare a scattare e apprezzare immagini che sono più vicine al vero di quanto ci si potrebbe aspettare viste le situazioni difficili di luce, meteo o del soggetto. Come funziona il sistema DUAL I.S. 2? Con la stabilizzazione di corpo macchina e obiettivo così da non sentire eventuali tremolii della mano, che possono gettare alle ortiche scatti magari con configurazioni particolari come un tempo di esposizione leggermente lungo senza cavalletto ad esempio. Importante specificare che il sistema di stabilizzazione a 5 assi è apprezzabile sia con foto con tele zoom e grandangolo, sia anche con la registrazione di immagini in movimento compresi i video 4K. Il sensore a bordo è un MOS Digital Live da 16 Megapixel e naturalmente non monta il filtro passa-basso che elimina così frequenze della luce che possono provocare fastidiosi artefatti. La sensibilità ISO si può impostare su valori 100 (esteso) / 200 / 400 / 800 / 1600 / 3200 / 6400 / 12800 / 25600 (modificabile in step EV 1/3), mentre è di fino a ISO 6400 per i video.
Video, effetti e batteria
Come anticipato, Lumix G80 può riprendere video a risoluzione 4k ossia in Ultradefinizione a 30fps che è 4 volte più definito del Full HD, inoltre può sfruttare la speciale modalità 4K PHOTO per andare a pescare un fotogramma che possiamo particolarmente gradire in mezzo a una sequenza video con frequenza di 30 fotogrammi al secondo per salvarlo come immagine a piena risoluzione. Interessante anche la possibilità di poter salvare un video Full HD 1080p all’interno di un video 4k con possibilità anche di impostare un movimento da posizione A a B (esempio qui sopra). Più che soddisfacente la cattura dell’audio attraverso i microfoni incorporati. I video in Full HD possono raggiungere la frequenza di 60 fotogrammi al secondo. La memorizzazione dei video, così come per le foto, può avvenire su supporti SD, SDHC e SDXC/(Compatibile con schede di memoria SDHC/SDXC con UHS-I/UHS-II standard classe di velocità 3). La batteria agli ioni di litio (7,2 V, 1200 mAh, 8,7 Wh) denuncia un’autonomia di 330 immagini con display sempre acceso, che arriva fino a 800 immagini con mirino con risparmio energetico. Confermiamo tali dati, nella media, con una percentuale di guadagno sensibile andando a spegnere la camera dopo lunghe attese. Dei vari effetti, filtri e funzioni speciali incluse, vi vogliamo raccontare del Post Focus, che ultimamente è sempre più di moda anche su smartphone e che consente di scattare un’immagine che poi permetterà di modificare la messa a fuoco in un secondo momento. In più, con Focus Stacking si possono combinare anche diversi punti di messa a fuoco in una stessa immagine.
Conclusioni
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In definitiva, come si comporta la G80? Più che bene. Le immagini fino a ISO 1600 sono pulite e senza rumori (che iniziano ad apparire leggermente a 3200), ma in generale si ha tra le mani una macchina che è ideale in termini di dimensioni e ingombro, velocità di messa a fuoco e precisione, otturatore silenzioso, regolazioni manuali, ripresa video e facilità di scatto, per chi cerca il meglio in una mirrorless. Un gran bel modello.