Altro che Nexus, Google Pixel sarà il nome definitivo di quel cellulare che finora era stato riconosciuto come Sailfish. Prodotto da HTC, questo terminale andrà a comporre la fascia alta dei dispositivi col nuovo anzi “nuovo” marchio di Mountain View. Doveva essere il portabandiera della fascia di dimensioni medie del sistema operativo Android N in uscita a Ottobre, succedendo a Nexus 5X e avendo come base quella di HTC 10, ma nella pratica si dimostra tutto il contrario con un prezzo davvero esagerato in rapporto a una scheda tecnica che – sì, certo – è di alto range. Lo schermo sarà da 5 pollici a risoluzione Full HD 1920×1080 pixel con una densità di 440ppi, l’hardware conterebbe su un processore Quad-core 2.4GHz 64-bit con 4GB RAM su SoC Snapdragon 821, batteria da 2770mAh, memoria da 32GB o da 128GB, ci saranno fotocamere da 12 e 8 megapixel, scanner impronta digitale, porta USB-C, Wi-fi, Bluetooth, GPS e NFC. Scopriamo tutto.
Il nuovo Nexus non si chiamerà più Nexus ma Pixel. Pur essendoci stata nebbia che avvolgeva questo smartphone, questa si è diradata nelle ultime settimane fino a raggiungere una più che certezza nei giorni a precedere l’evento di oggi 4 ottobre. E siamo così di fronte a un ottimo modello prodotto da HTC con corpo unibody in metallo, finestra in vetro sul retro con scanner delle impronte digitali e una fotocamera da 12 megapixel prodotta da Sony in grado di raggiungere per la prima volta il punteggio di punteggio di 89 su 100 nel test di DXOmark.
La scheda tecnica parte da un display di natura AMOLED con diagonale pari a 5 pollici a risoluzione FHD (ossia 1920×1080 pixel) e prosegue con un SoC Qualcomm Snapdragon 821 con a bordo CPU quad-core 64-bit (2x Qualcomm Kryo + 2x Qualcomm Kryo) a una frequenza di 2.4 GHz, GPU Adreno 530 a 650 MHz e 4 GB di RAM, memoria da 32 o 128 GB, fotocamera posteriore da 12 megapixel Sony Exmor IMX378 con BSI, OIS anche in video, autofocus laser e flash LED, fotocamera anteriore da 8 megapixel, GPS, Wi-Fi, Bluetooth, NFC, batteria da 2770 mAh con ricarica rapida con 7 ore di autonomia in 15 minuti collegato e scanner delle impronte digitali. Il riepilogo:
I prezzi saranno molto alti: 759€ per il 32 GB, 869€ per il 128GB.
Pixel dovrebbe montare una scheda tecnica davvero impressionante, che sarà svelata ovviamente solo in prossimità dell’uscita forse il prossimo autunno. Ricordiamo che il nome in codice Marlin, aveva proseguito la tradizione di scegliere un pesce così come già successo con Bellhead ossia Nexus 5x by LG e Angler di Nexus 6P by Huawei. Gli indizi sono stati scovati in un report di Chromium.
Chi produrrà gli smartphone Nexus del 2016? Ci sono state voci contrastanti sulla strategia che Google avrebbe potuto adottare quest’anno visto che da un lato si punta sui collaudati Huawei e LG, mentre dall’altro si profilava un’ipotesi piuttosto clamorosa di una produzione per conto proprio, ovviamente sfruttando OEM (produttore di apparecchiature originali) asiatici fidati. Quest’ultima voce era particolarmente suggestiva, ma poco probabile sia per i costi più elevati sia per un precedente non così confortante come Pixel C (a dimostrazione che Google non è scaramantica coi nomi). Così, si ritorna a HTC: la società taiwanese aveva peraltro realizzato il primo smartphone, Nexus One e potrebbe addirittura mettere sul piatto due modelli quest’anno.
Già, sarebbe proprio HTC la terza società coinvolta da Google per i Nexus del 2016 con un modello da 5 e uno da 5.5 pollici dunque uno smartphone tradizionale e un phablet. E se invece producesse un dispositivo per la realtà virtuale come HTC Vive VR? Possibilità da non escludere a priori. Tuttavia, le voci di corridoio secondo le quali Google continuerebbe a puntare sul costruttore cinese Huawei anche per il prossimo Nexus non smettono di essere alimentate da nuove info. Sembra tramontata l’ipotesi di vedere Huawei e Google non solo su un apparecchio in comune, ma anche su uno store di applicazioni dedicato alla paese di origine del produttore. Leggiamo le ultime novità relative al nuovo dispositivo che potrebbe uscire nel 2016 con una scheda tecnica ancora più solida e un prezzo più stuzzicante, tra i 400 e 500 euro. Secondo le ultime indiscrezioni, non ci sarebbero dubbi sulla presenza di una tecnologia sempre più di moda come il 3D Touch alias la tridimensionalità del tocco sullo schermo sensibile, per aggiungere una dimensione (la pressione, nello specifico) e offrire un’esperienza migliore. Finora solo i nuovi iPhone, Huawei Mate S e il più recente ZTE Axon Mini hanno esplorato questo territorio, ma sono attesi modelli anche dagli altri cinesi sulla cresta dell’onda come Xiaomi, Meizu, Oppo e Vivo.
Google non ha mai abbandonato l’idea di impiantarsi in un mercato così dinamico come quello della Cina. E cosa ci sarebbe di meglio che continuare con una partnership con uno dei grandi big dell’industria cinese? I rumors secondo cui il gigante americano avrebbe scelto Huawei per elaborare anche il prossimo Nexus dopo il già ottimo Nexus 6P che ha debuttato poche settimane fa si fanno sempre più importanti. Delle informazioni più recenti è succosa quella che riguarda l’utilizzo del processore quad-core con processo produttivo 14nm ossia lo Snapdragon 820 di Qualcomm.
Per la progettazione di un futuro top di gamma sembra scontata la presenza della settima versione del sistema operativo di Google. L’uscita degli apparecchi Nexus è, secondo le fonti menzionate poco prima, programmata per l’autunno 2016. Così come per il model year 2015 e 2016, la prossima generazione di Nexus dovrebbe comportare due apparecchi costruiti da due costruttori diversi. Huawei dovrebbe occuparsi della variante phablet di Nexus e potrebbe essere ancora una volta LG a tornare con Nexus modello smartphone standard, commercializzando un apparecchio più compatto molto simile al concetto portato dal Nexus 5 più che Nexus 5X, con un rapporto qualità/prezzo molto buono.
Prima della presentazione di Nexus 6P si pensava che la partnership tra Google e Huawei non si sarebbe limitata all’elaborazione del prossimo Nexus. Infatti, sempre secondo le fonti citate poco prima, questi due colossi punterebbero sulla possibilità che Google proponga uno store di applicazioni sul suolo cinese. Una bella opportunità per il gigante della Silicon Valley di penetrare in un mercato europeo che gli sfugge. Ricordiamo infatti che la maggior parte dei servizi del marchio di Mountain View (il motore di ricerca eponimo e Gmail) sono bloccati tra le frontiere della Cina. Ma non sembra che ciò avverrà.
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