Ora che Fujifilm X-T2 è ufficiale (la recensione arriverà il mese prossimo, tempo di testarla a dovere) è interessante fare un passo indietro e lanciare anche un’idea: così come negli smartphone, le generazioni precedenti rimangono attuali e competitive a lungo e lo stesso si può dire anche della gloriosa Fujifilm X-T1, che ha da sempre ottenuto ottimi feedback da parte di utenza consumer e professionale. Per questo motivo vi proponiamo oggi una recensione di questa fotocamera digitale mirrorless, che si può trovare a un prezzo non male e che può ancora fare la sua splendida figura.
PREMESSA
Partiamo da un presupposto fondamentale: la nuova Fujifilm X-T2 è una fotocamera migliore perché rende più veloce, precisa e di maggiore qualità l’esperienza d’uso. Inutile girarci intorno, anche perché le differenze comportano tutte un segno positivo con una buona percentuale subito a seguire oltre che performance superiori sotto tutti i punti di vista. Riassumiamo: c’è un nuovo mirino con refresh rate da 100fps, si beneficia dello stesso sensore e processore della splendida X-Pro2 (qui la nostra recensione), c’è la possibilità di girare video 4k, c’è un sistema di autofocus a 325 punti, c’è un doppio slot per le schede di memoria, c’è un nuovo pulsante di scatto meccanico filettato e un joystick per la selezione del punto di messa a fuoco. Insomma, stiamo parlando di tanta carne al fuoco, che senso ha prendere in considerazione un modello di generazione precedente a due anni e mezzo dall’uscita, con una bestia del genere sul mercato? Semplice, Fujifilm X-T1 è ancora maledettamente attuale, può offrire un supporto notevole per un’utenza consumer e per chi non è interessato a determinate novità, soprattutto per chi ha un budget più limitato e vuole una macchina fotografica in grado di offrire prestazioni professionali e tutta la comodità di un corpo compatto.
DESIGN E CONFEZIONE
Partiamo dal design: il feeling è davvero piacevole, con una presa sicura e un accesso comodo a tutti i principali comandi. Il look un po’ vintage dona preziosità, al tatto si può percepire la resistenza e la “pulizia” della scocca con rivestimento a tre strati con resistente finitura. Lo schermo da 3 pollici non touchscreen (a nostro avviso non una mancanza così grave) si può ribaltare di 90 gradi (con un meccanismo piuttosto solido) per poter scattare in condizioni particolari, ad esempio con la macchina a terra. La risoluzione da 1,040K punti è la stessa della sorella maggiore. Senza tediare troppo con l’elencone dei pulsanti e la loro posizione, segnaliamo la presenza del pulsante Fn1 (che di default attiva il bracketing / filtri avanzati) è a portata di indice sul fronte, in diagonale in basso a sinistra il commutatore per autofocus singolo, continuo e manuale, mentre subito sopra c’è l’attacco singro per flash esterni con cavo. In alto: a sinistra la ghiera per l’ISO da 200 a 6400 (oltre a A) più le posizioni speciali L 100, H1 12800 o H2 25600 (salva solo in Jpg, in queste modalità); è doppia, subito sotto c’è la selezione modalità di scatto. Al di là della slitta per il flash (in confezione, uno piccolo, ma che può servire per usi non professionali), troviamo la ghiera dei tempi di esposizione da 1 secondo a 1/4000, posa B e T; sotto, c’è la ghiera per la modalità di misurazione esposimetrica. Infine, l’otturatore con sotto on/off, subito davanti il pulsante video e dietro il Fn2 (default: Wi-Fi) e ghiera di compensazione per l’esposizione +/- 3 stop. Sportellino a destra per la SD, a sinistra per connessioni USB e Mini HDMI, in basso batteria e ingresso cavalletto. All’interno della confezione troviamo il corpo macchina, batteria ricaricabile NP-W126, caricabatteria BC-W126, tappo di copertura innesto ottiche, flash EF-XB, cinghia a tracolla, manuale e CD con software. In prova abbiamo testato l’ottica classica 18-55 mm F72,8-4,0.
SENSORE, PROCESSORE, AUTOFOCUS E BATTERIA
L’hardware si basa sul sensibile sensore X-Trans CMOS II da 16,3 megapixel e prosegue con il prestante processore d’immagine EXR II e su un sistema di autofocus ibrido ossia a rilevamento di fase nell’area centrale e con 49 aree con griglia 7×7 per il resto. Si comporta più che bene anche con la lente in kit (18-55) con una velocità e una precisione (e silenziosità) che ancora oggi possono soddisfare senza dubbio. Il tracking dei soggetti per poter avere sempre a fuoco chi/cosa si vuole fotografare in movimento si appoggia ai nove punti centrali e sul rilevamento di fase: la riduzione della raffica a 4fps (dagli 8fps dello standard) è un buon compromesso per situazioni particolari come bambini, sportivi, animali, ecc.. A proposito di raffica, tenendo premuto l’otturatore si arriva a 32 immagini in JPG a 8fps prima di scendere a 5fps che in RAW diventano 22 immagini con ritmo di uscita 2fps. Decisamente evidente la differenza con alti valori ISO per qualità, nitidezza e scarso rumore generato nel paragone con rivali APS-C della stessa generazione: a 1600 le immagini sono ancora eccellenti, a 3200 molto buone. La batteria in confezione (1260mAh) dichiara 350 scatti, ne ho ottenuti di più, ma perché sono solito utilizzare con parsimonia lo schermo e spengo durante periodi di pausa prolungati.
VIDEO, WI-FI, MIRINO
Per quanto riguarda il Wi-Fi, fa il suo dovere ottimamente sia per il trasferimento file veloce sia per il controllo da remoto. La registrazione video arriva fino a Full HD a 60 fotogrammi al secondo, per rendersi conto delle performance, ecco la video-anteprima che abbiamo realizzato su Samsung Galaxy Note 7 proprio con la X-T1. Da sottolineare le prestazioni notevoli del microfono integrato in un ambiente particolarmente rumoroso. Certo, non si può operare su molti parametri in uso, ma non è una macchina che pensa in primis ai video. Passiamo al mirino che è uno dei punti di forza di questa fotocamera dato che può coprire il 100% del campo visivo per una fedele e nitida rappresentazione dell’inquadratura e un ritardo di visualizzazione di appena 0,0005 secondi. Ci sono 4 modalità d’uso: Full ossia quella standard; Normal con cornice con informazioni; Dual per favorire il fuoco manuale, combinando la visione d’insieme con uno zoom sull’area interessata e l’ultima è quella che adatta la visualizzazione all’orientamento.
CONCLUSIONI
Già ora, ma ancora di più nei prossimi mesi il prezzo di X-T1 calerà in modo sensibile anche per via del debutto ormai in pianta stabile in commercio della sorella maggiore X-T2, tuttavia il valore ancora piuttosto alto testimonia quanto sia ancora attuale la qualità di questa passata generazione. Motivo per il quale, per chi vuole un terminale che sia un gradino più in basso dell’ultima novità, ma con potenzialità notevoli non possiamo che approvare l’idea di puntare su X-T1, magari usata e in buone condizioni a un costo ben sotto i 1000 euro con lente/i allegata/e. A presto con la recensione di X-T2.
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