All’E3 di Los Angeles è stato presentato Death Stranding, il nuovo videogioco di Hideo Kojima, nato dopo la sua separazione con Konami. I fan di Kojima-san lo sanno che i trailer del filosofo giapponese non sono mai chiari riguardo le tematiche dei suoi giochi, ma, questa volta, il senso di stranezza e di perplessità ha superato anche i canoni a cui eravamo stati abituati in passato e Death Stranding ci ha lasciato con molte più domande e dubbi che risposte.
Il trailer mostrato all’E3 si apre con una citazione di William Blake, cosa non nuova per i canoni di Kojima che anche nei precedenti giochi apriva la scena con una frase pronunciata direttamente dal personaggio principale o, comunque, una citazione storica inerente all’epoca. Il filmato prosegue con un uomo completamente nudo e ripiegato su sé stesso in posizione fetale con al polso delle manette, oseremmo dire, tecnologiche, ma non è stato spiegato nulla al riguardo ed un neonato, legato all’uomo tramite un cordone ombelicale che ricorda quasi un cavo elettrico. Sembra che l’uomo sia il padre/madre del neonato, perché, poco dopo, lo prende in braccio e lo stringe a sé, ma i più maliziosi hanno visto in questa scena un’allegoria del distacco che vi è stato tra Kojima e Konami, l’azienda che ha dato inizio alla carriera del filosofo e che lo ha cacciato con tanta brutalità. Ad un tratto, il neonato scompare dalle braccia dell’uomo che si ritrova le mani sporche di una sostanza che sembra petrolio e scorge delle impronte di piccole mani sul corpo e sulla sabbia che lo circonda, fino ad accorgersi di un ‘immensa distesa di pesci e mammiferi acquatici morti. Alzandosi sulle gambe, possiamo notare come l’uomo abbia una cicatrice a forma di croce sull’addome, prova che dimostra come il neonato fosse letteralmente suo e se queste scene non fosse già abbastanza surreali e suggestive, alzando lo sguardo, si notato nel cielo 5 figure che fluttuano a mezz’aria. Hideo Kojima non ha rilasciato alcun dettaglio a proposito del gioco, eccetto uno: “Death Stranding sarà un gioco d’azione più particolare del solito. Anche Metal Gear Solid era un gioco d’azione in cui ci si nascondeva e al giorno d’oggi viene etichettato come stealth, per cui sono curioso di sapere cosa diranno di questo titolo…”
Chi conosce il mondo dei videogiochi non avrà scoperto nulla di nuovo o shockante, ma non possiamo fare a meno di chiederci cosa frulli nella mente del designer nipponico e quanto della sua ispirazione per P.T. sia stato riversato in Death Stranding.
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