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Categories: DroniGoogle

Google porta Internet veloce ovunque grazie a droni a energia solare

Un nuovo importante progetto vede impegnata Google nell’impegno di portare la connessione al web in tutte le zone dove via cavo o via cellulare non è in grado di arrivare. Dopo Project Loon e i suoi palloni aerostatici (vedi dopo il salto) è ora il turno del Project Skybender, che salta direttamente dal 4G al 5G col supporto di speciali droni a energia solare. Questi velivoli leggerissimi senza pilota, tutti foderati da celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica, sembra siano già in fase di test nella zona del Virgin Galactic Gateway to Space terminal presso lo Spaceport America nel New Mexico.

Questi droni solari sono capaci di trasmettere dati 40 volte più velocemente rispetto al network LTE e segue peraltro il progetto portato avanti anche dall’agenzia governativa americana DARPA per il progresso tecnologico in ambito militare. Come funziona? Sfrutta onde millimetriche in uno spettro ancora abbastanza libero, dato che quello utilizzato dalla connessione cellulare è ormai saturo. Il limite sta nella distanza di trasmissione, che è ancora molto ridotta. Google sta utilizzando droni chiamati Solara 50 e realizzati da Titan Aerospace, hanno un’apertura alare di 50 metri, volano a 20.000 metri e possono caricare circa 30kg di attrezzatura.

Fino all’anno scorso il futuro delle connessioni mobili passava per il successo della rete LTE, ovvero Long Term Evolution, che altro non è che l’evoluzione delle attuali reti UMTS meglio conosciuta anche come rete 4,5 G. Google sta lavorando proprio alla diffusione di questa tecnologia nei suoi laboratori di Google X, il progetto si chiama Loon. L’idea di Google è quella di coprire una intera area metropolitana con un solo pallone aerostatico, idea (che se diventasse operativa) potrebbe colmare la lacuna di cui soffre l’attuale rete GSM/UMTS ovvero la copertura. Questi palloni aerostatici che Google ha intenzione di lanciare sono di ultima generazione, ovvero con doppia camera d’aria (esterna con elio e interno con aria) e praticamente sono delle vere e proprie antenne che possono coprire le celle metropolitane.

In Brasile (in collaborazione con Vodafone, Telsra e Telefonica) Google sta fornendo la connessione alla rete a una scuola. Questo progetto nasce per risolvere uno dei maggiori problemi che attualmente abbiamo con le reti, e che contribuisce ad aumentare il Digital Divide, ovvero la copertura. Infatti attualmente se vivi in città non hai problemi, ma se provi a spostarti fuori il problema copertura inizia a farsi sentire. Google con questo progetto punta proprio a risolvere questo problema, che permetterà la diffusione di questa tecnologia. Una novità di Loon è quello di aver eliminato il modem a terra che aveva il compito di decodificare il segnale, infatti il segnale verrà inviato dai provider direttamente ai palloni i quali avranno il compito di decodificare i segnali e successivamente coprire l’area sottostante con la rete LTE.

La copertura è il punto focale su cui punta Google infatti, da quello che ha dichiarato BigG, un solo pallone riesce a coprire un’area di 80 KM, insomma non male. Inoltre ogni pallone può collegarsi con altri palloni aumentando in questa maniera il raggio di azione, insomma la copertura globale di tutto il pianeta non è più utopia. Ottima anche la durata di questi palloni aerostatici, Google dichiara che hanno una longevità media di 100 giorni con un record di 187 giorni. Google ci tiene però a precisare che con un solo pallone aerostatico non è possibile coprire una intera area metropolitana, però sicuramente è una ottima soluzione per portare la connessione in quei posti dove, attualmente, arriva con difficoltà.

Diego Barbera

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