Il plugin Java per il web verrà abbandonato da parte di Oracle. L’azienda ha preso atto che i principali sviluppatori di browser web desiderano eliminare definitivamente il suo plugin. Si tratta di un’importante novità che obbligherà gli sviluppatori a valutare opzioni alternative, tra cui la tecnologia Java Web Start. Scopriamo i principali motivi per cui il plugin Java di Oracle non verrà più utilizzato.
Dopo l’abbandono di Silverlight da parte di Microsoft e la fine di Adobe Flash sul web, adesso è il turno del plugin Java per il web. Queste sono le “vittime” del nuovo standard HTML5 e i browser moderni.
In particolare, il plugin Java di Oracle è stato rimosso da molti vendor di browser alla fine dello scorso anno. Infatti, uno dei principali motivi per cui il plugin Java non viene più supportato riguarda la sicurezza. Secondo un’analisi di Kaspersky, metà degli attacchi hacker del 2012 sono stati realizzati grazie a falle di sicurezza in applet Java. I browser Chrome e Firefox hanno già mosso i primi passi per eliminare quasi tutti i plugin e, allo stesso tempo, Oracle ha deciso di prepararsi a questo cambiamento.
Non solo, a conferma del fatto che i plugin si sono dimostrati fonte di importanti problemi di sicurezza, anche Google ha eliminato da Chrome, dal 1 settembre 2015, il supporto ai plugin NPAPI (Netscape Plugin Application Programming Interface), visto che erano sviluppati con un sistema ormai obsoleto e che comportava rischi per la sicurezza dei siti web.
Con l’arrivo della prossima versione del Java Development Kit (JDK 9), prevista per il 2017, il plugin Java per il web cesserà di esistere. Allo stesso tempo, dalla versione 7 del JDK, Oracle offre Java Web Start, un sistema che permette di creare applet per il web, senza utilizzare alcun plugin.
Come è possibile comprendere, il Web sta notevolmente cambiando. Oltre all’addio al plugin Java, anche Adobe ha deciso di abbandonare lo sviluppo di Flash e, secondo indiscrezioni, nei prossimi due anni rappresenterà un lontano ricordo.