Il futuro dell’innovazione, della tecnologia e dello sviluppo è nella Silicon Valley e anche una grande casa automobilistica come Ford sembra averlo capito. Luoghi come Cupertino, Mountain View e Palo Alto sono ormai piuttosto familiari ed è facile associarli alle grandi aziende che che hanno cambiato il nostro modo di pensare e che sono pronte a preparare il futuro. La Silicon Valley è il luogo in cui tutto sembra poter accadere, in cui convergono talenti e spiccate capacità. Non è un caso, quindi, che anche Ford abbia deciso di mettervi radici, aprendo a Palo Alto il terzo dei suoi centri di ricerca e sviluppo, a pochi passi dall’Università di Stanford in cui il 12 giugno del 2005 Steve Jobs pronunciò il suo celebre discorso ai neolaureati (e in cui pronunciò la leggendaria frase “Stay hungry, stay foolish“, “Siate affamati, siate folli“).
Ford ha scelto di aprire il suo centro di ricerca e sviluppo a Palo Alto per dar vita al progetto di essere altro oltre ad una casa automobilistica: Ford vuole essere sempre di più un’azienda in grado di studiare le soluzioni che possono migliorare la mobilità, a trecentosessanta gradi. Il che non significherà, quindi, concentrare la propria attenzione soltanto sulle autovetture ma anche su altri mezzi di trasporto in grado di offrire soluzioni migliori per la viabilità.
Digital User Interface
A Palo Alto tutto ciò diventa molto più semplice immediato e si studiano progetti che riguardano il collegamento tra vetture e internet, lo sviluppo di applicazioni che permettono di sfruttare il controllo vocale, la condivisione dei mezzi di trasporto e lo studio dei dati sul traffico. Tutto con lo scopo di fornire un nuovo concetto di mobilità. Senza dimenticare però di concentrasi anche sul settore delle auto e in particolare sulle vetture a guida autonoma (senza conducente), di cui Ford, attualmente, possiede il parco macchine più numeroso di prototipi – trenta. E anche a Palo Alto Ford porta avanti il suo progetto di Digital User Interface, studiando gli interni delle auto del futuro e cercando di offrire soluzioni sempre più efficienti, grazie ad interfacce digitali e interattive al servizio dell’utente.
FordPass: una nuova mobilità intelligente
Che Ford si stia concentrando sul modo in cui dovrà essere migliorata la mobilità in futuro lo si era capito anche con la presentazione del FordPass, l’innovativo sistema messo in piedi da casa Ford per cambiare il modo in cui il mondo si muove e per rendere più facile la vita delle persone. FordPass esprime in toto quello che è uno dei motto di casa Ford – A Smarter Way to Move – e promette di offrire soluzioni di viaggio e di mobilità mai viste prime (ne avevamo parlato in un precedente articolo che potete leggere cliccando qui).
Infocycle Project
Mobilità non solo delle autovetture ma anche degli altri mezzi di trasporto, biciclette in particolare. Ford è interessata non soltanto a come le due ruote possano migliorare in ottica futura ma anche a come le biciclette possano essere importanti in un’ottica di mobilità urbana. Per questo motivo si sta servendo di esse per l’Infocycle Project, un innovativo progetto in cui le bici vengono impiegate per capire meglio come funzionano le strade urbane sia per auto sia per biciclette.
Come funziona l’Infocycle Project? Gli ingegneri che vi stanno lavorando si servono di un sensore montato sulla forcella anteriore delle bici che si occupa di registrare dati quali la localizzazione, la velocità di pedalata, la luce ambientale, la temperatura, l’altitudine e la velocità. Tutti questi dati, una volta raccolti e scaricati, possono poi essere analizzati e impiegati a proprio vantaggio, per gli scopi più diversi.
Smart Mobility Experimentation Platform
Infine, sempre nell’ottica di migliorare la mobilità del futuro, Ford sta lavorando assieme ad IBM ad una piattaforma – la Smart Mobility Experimentation Platform – che possa offrire soluzioni più efficienti di trasporto, come nel caso in cui si cerchi un posto all’interno di un parcheggio affollato oppure un modo migliore per il trasporto nel caso in cui vi sia un inatteso ingorgo stradale. Questa piattaforma pensata in collaborazione con IBM permette a Ford di ottenere dati sulle tendenze e i comportamenti, che i ricercatori sfrutteranno poi per ridefinire i codici ed elaborare le soluzioni migliori, tutte per una mobilità più efficiente e più intelligente.