Un tempo erano le chiamate e i “giochini” l’unico mezzo di distrazione che gli smartphone potevano offrire per influenzare negativamente la produttività. Oggi, invece, ogni applicazione può inviare notifiche push e secondo uno studio questo sistema uccide la produttività tanto quanto una chiamata tradizionale. Sono stati interrogati 150 studenti, a cui è stato chiesto di concludere un test per due volte. La seconda volta sono stati divisi in due gruppi: il primo veniva disturbato con le notifiche; il secondo, con le chiamate.
Il risultato però è stato lo stesso: in entrambi i casi gli studenti hanno subito un calo delle prestazioni. Non si tratta tanto di interagire con tali notifiche o con la chiamata; in una situazione simile, dove gli studenti stanno preparando un esame oppure un lavoratore sta compilando un documento, qualsiasi interferenza tecnologia può essere un disturbo. Che sia un “ping” oppure una suoneria di trenta secondi. I risultati “suggeriscono che i cellulari possano interrompere l’attenzione anche se una persone non interagisce con il dispositivo”, secondo l’autore dello studio. Basta un messaggio su Facebook, un aggiornamento delle mappe, un invito a giocare a Candy Crush Saga, una nuova e-mail, una risposta a un commento…