Snapchat ha bisogno di monetizzare, come ogni azienda che vuole sopravvivere in un mercato altamente competitivo, mantenendo al contempo la privacy degli utenti. Forse vuole troppo perché alle agenzie pubblicitarie la segretezza di Snapchat non piace molto, come hanno testimoniato le parole di alcuni dirigenti che hanno parlato con il reparto vendite dell’azienda. Snapchat vuole 0,02 dollari per visualizzazione dai video, ma i partner vogliono qualche informazione in più sull’utilizzo dell’app.
Snapchat sembra aver trovato un modo di coniugare la sicurezza dei dati personali dei suoi utenti, più di 100 milioni secondo le ultime stime, con la necessità di guadagnare dalle pubblicità. La società aveva già studiato precedentemente alcuni metodi di monetizzazione, come i video pubblicitari. Stando a quanto ha riportato il New York Post, comunque, le agenzie pubblicitarie non sono ancora pienamente convinte proprio perché Snapchat non intende dare informazioni più precise riguardo l’interazione tra utenti e app.
“Sono un’azienda ancora molto giovane e la nostra sfida con loro è rappresentata dal fatto che i loro dati sono tutti first-party” ha commentato un dirigente pubblicitario che si è incontrato con il reparto vendite di Snapchat. Riguardo la scheda Discover, tramite cui gli utenti che usano l’app mobile possono venire a contatto con news e video popolari pubblicati da canali come Vice, Coscmo, National Geographic e Food Network, i potenziali partner lamentano la mancanza di informazioni utili a capire quanto sia davvero usata: “Parlano dei numeri gli utenti, ma ciò che è intricato riguardo a Discover è che non ci dicono il numero totale di utenti oppure quante persone leggono la scheda Discover” il commento di Noah Mallin di MEC.
Insomma, c’è ancora da lavorare. Sul piatto il prezzo di 2 centesimi di dollari per ogni visualizzazione di un video, ma come abbiamo visto diversi partner commerciali sono titubanti verso Snapchat poiché non ha ancora confermato il suo successo, è stata valutata 10 miliardi di dollari lo scorso dicembre, e allo stesso tempo non vuole condividere i dati degli utenti. L’azienda è quindi divisa tra la necessità di monetizzare e il poter difendere la privacy degli utenti, caratteristica portante dell’esperienza Snapchat, i cui messaggi e foto inviati e ricevuti si “autodistruggono” dopo poco tempo senza lasciare traccia.
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