Compie 35 anni uno dei videogiochi più amati di tutti i tempi: Pac Man viene celebrato in tutto il mondo con manifestazioni online e offline. Ma come è nato questo fenomeno che resiste nonostante sia ampiamente stato superato da giochi molto più complessi e raffinati, che però non hanno mai intaccato il fascino della leggenda? Il signore che vedete raffigurato nella foto qui sopra risponde al nome di Toru Iwatani, è un giapponese che con ingegno e abilità informatiche è diventato un vero Dio del settore. È lui lo sviluppatore della Namco, creatore del celebre gioco Pac-Man.
I fogli che tiene in mano sono – così giura – quelli originali dei giorni in cui la sua mente ha partorito il delitto perfetto. Un videogioco semplice semplice ma allo stesso tempo appassionante e innovativo per l’epoca. Dopo 30 anni dal debutto Pac Man (vedi la Halloween girl) furoreggia ancora, ma non solo come nostalgico giochino per geek e nerd, infatti si trova comunemente ai primi posti nei download degli App Store di Apple, Android e Blackberry, senza dimenticare che la stessa Google gli ha reso omaggio con un logo… giocabile.
I disegni originali con la griglia del mondo a corridoi e stanzette di Pac-Man (guarda il cortometraggio) sono ancora gelosamente conservati da Toru Iwatani che li mostra solo in occasioni speciali. Le foto in questione si riferiscono a scatti amatoriali in cui Toru ha tirato fuori le reliquie sull’autobus verso il Festival of Games in Olanda. Curiosamente in Giappone è conosciuto come Puckman, in Brasile è chiamato Come-Come ossia mangia-mangia, in Spagna Comecocos che si può tradurre come mangia-fantasmi. Chiamatelo come volete resta il fatto che pochi titoli hanno raggiunto un successo planetario come Pac-Man. E tutto era partito da un disegno.