La NASA è pronta a mettere alla prova un nuovo concept di ali pensato per gli aerei elettrici. Un progetto per lo meno insolito: l’ala di 9.44 metri possiede un profilo molto particolare ed è costellata da piccole eliche, nove da ogni parte. L’apparecchio comporta 18 motori elettrici, uno per ogni ala. Una configurazione che evoca le altre prove mandate avanti dall’agenzia americana per sviluppare un sistema di decollo e atterraggio verticale grazie all’aiuto di motori ibridi.
Questa tecnologia, battezzata LEAPTech (che sta per Leading Edge Asynchronous Propeller Technology, è sviluppata in collaborazione con due imprese californiane, Empirical Systems Aerospace (ESAero) e Joby Aviation. La prima gestisce l’integrazione del sistema e gli strumenti, mentre la seconda si occupa della progettazione e della realizzazione dei motori elettrici, delle eliche e della sezione dell’ala formata di fibra di carbonio. I motori sono alimentati da batterie agli ioni di litio in ferro fosfato.
Dopo il successo di svariate prove a bassa velocità (fino a 65 km/h) lo scorso mese di gennaio, l’HEIST (Hybrid-Electric Integrate Systems Testbed) verrà montato su un camion specialmente modificato per simulare un volo a delle velocità che andranno fino ai 110 orari. A breve termine, un piccolo aereo commerciale italiano, il Tecnam P2006T, verrà trasformato in X-Plane (apparecchio sperimentale) per accogliere l’ala e realizzare le prove di volo. Gli ingegneri potranno di conseguenza mettere facilmente a confronto le prestazioni di LEAPTech rispetto ad un’ala classica.
La spinta, combinata insieme a dei propulsori, aumenta la velocità dell’aria uniformemente sull’ala, il che migliora fortemente la sua portanza e permette di ridurre la dimensione dell’ala per diminuire la sua scia. Per ottimizzare le prestazioni dell’apparecchio, ogni motore può funzionare in maniera indipendente rispetto agli altri, adattando la sua velocità a seconda dei suoi bisogni. Lo scopo del programma è quello di studiare le alternative all’utilizzo delle energie fossili, migliorare le prestazioni degli aerei e diminuire il rumore che producono in volo. Il tutto conservando le capacità in fatto di velocità e distanze simili a quelle di un aereo tradizionale. C’è solo un dettaglio che la NASA non menziona: con questa dimensione alare ridotta, sembra difficile per planare senza propulsione. Un problema che potrebbe avverarsi drammatico in caso di guasto su più motori.
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