Successo Apple Watch. Ovviamente si tratta solo del lancio: il successo che dura si misurerà nelle vendite a medio e lungo termine. Certamente, lo smartwatch di Cupertino sbarca in un mercato con tanto di concorrenza e con un bel marketing, senza parlare della distribuzione a cui nessun altro modello ha avuto diritto. Ma i primi dati disponibili sulle vendite reali di Apple Watch possono tranquillizzare Tim Cook e i dirigenti americani nella loro strategia.
Commercializzato ufficialmente nei primi nove paesi (Stati Uniti, Giappone, Australia, Canada, Cina, Germania, Hong Kong, Regno Unito e Francia) sin da venerdì 24 aprile, l’orologio 2.0 è un vero successo. Apple non ha ancora comunicato le cifre esatte, ma gli analisti hanno ottenuto diverse informazioni per stimare le vendite e le prenotazioni: secondo l’analista Carl Howe, oltre 3 milioni di ordinazioni sono state registrate dal 10 aprile, mentre un altro esperto generalmente ben informato sul marchio con la Mela, Ming-Chi Kuo, valuta a 2.3 milioni il numero di orologi connessi Apple in pre vendita nella settimana che ha preceduto l’arrivo dei modelli nei negozi.
Secondo alcuni rumor, oltre 1.8 milioni di Apple Watch in modello sport sarebbero stati prenotati, quello che fa di lui il modello più venduto. I modelli di lusso, il cui prezzo raggiunge oltre 18.000 dollari, sarebbero stati venduti in qualche migliaio di esemplari. Piccolo meno tuttavia: sebbene il lancio di Apple Watch oltrepassi le commercializzazioni di iPhone e iPad prima generazione, il risultato è ancora ben al di sotto di quello fatto registrare da iPhone 6, venduto in 10 milioni di esemplari lo scorso anno in un solo week end.
Queste cifre sono già impressionanti in sé. Ma lo sono ancora di più se messe in relazione con altri dati di vendite di prodotti. Così, nelle 24 ore che hanno seguito l’arrivo dei primi modelli nei punti vendita, oltre un milione di Apple Watch sono stati venduti. Ovvero il miglior lancio della storia per una prima generazione di prodotto Apple: iPhone aveva raggiunto solamente i 270.000 esemplari nel 2007, mentre iPad 300.000 nel 2010.
Anche rispetto alla concorrenza questo lancio rappresenta un successo: Samsung ha, sì, venduto 1.2 milioni di smartwatch, ma nell’insieme del 2014. In totale, ci sarebbero 4 milioni di orologi connessi in giro per il mondo al momento in cui scriviamo. Con il suo milione di esemplari venduti in qualche giorno e tre milioni di pre ordinazioni, il marchio con la Mela morsicata potrebbe dare l’impulso decisivo a questo mercato. Uno studio GfK parlava, a inizio marzo, di un boom del mercato degli orologi connessi quest’anno, passando da 4 a 26.1 milioni di esemplari tra 2014 e 2015.
Prossima sfida per Apple: dopo un lancio che non poteva iniziare meglio di così, l’obiettivo è di vedere il suo smartwatch diventare una macchina che fa soldi. Gli ingredienti sono all’appello: il margine realizzato su ogni vendita supererebbe i 60%, ovvero meglio rispetto a smartphone e tablet. Con le vendite e le pre ordinazioni delle ultime settimane, oltre 2 miliardi di cash sarebbero entrati nelle casse del marchio di Tim Cook, dei quali 500 milioni di dollari per le versioni lussuose. Se le stime fatte da GfK si verificheranno (tra 8 e 15 milioni di Apple Watch potrebbero essere venduti nel 2015), l’orologio connesso potrebbe diventare una miniera d’oro per Apple.
Apple Watch: prime recensioni non così positive