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Spot Apple per il Natale 2014: The Song

Arriva anche lo spot di Natale di Apple per il 2014 e si intitola The Song. Come sempre è uno dei più attesi perché la curiosità è sempre la stessa: cosa si inventeranno per far commuovere milioni di persone lasciando sapientemente il loro prodotto quasi ai margini? Dopo la storia del ragazzino che sembrava disinteressato alla riunione famigliare, ma che al contrario stava preparando un video dedica, storia scelta per l’anno scorso, quest’anno si gioca ancora più pesante. C’è una nonna, sola, e c’è la nipote che le fa un regalo che potrebbe frantumarle il cuore di nostalgia. Qui sopra il video.

La storia è molto semplice: c’è questo disco-dedica che la nonna aveva realizzato con il Voice-o-Graph mezzo secolo prima per l’amato, che la nipote digitalizza e ricompone mettendoci voce e strumenti. Ovviamente lo fa con il Mac e con gli iPhone di nuova generazione. Poi, la mattina poggia il melafoninone sul tavolo e la nonna si ascolta la canzone. Tutto qui, niente proclami o funzionalità esagerate, ma la tecnologia ad effetto che può essere intesa anche dai meno digitali. Vecchi volponi.

Spot Apple per il Natale 2013

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È stato definito come uno dei migliori spot Apple di sempre nonché come uno dei più bei video pubblicitari di questo Natale 2013. Altri lo trovano invece troppo melenso e un po’ troppo “americano”. Forse, semplicemente, esprime al meglio la vera anima di Cupertino, che miscela con perizia il toccare le corde giuste muovendosi sapientemente tra il “paraculismo” e il sentimentalismo che tanto piace oltre oceano. Perché il ragazzino passa tutte le Feste a smanettare su iPhone invece che vivere la gioia natalizia con i parenti riuniti? Scopritelo cliccando su play.

Steve Jobs come Ghostbuster

Apple è sempre stata all’avanguardia per quanto riguarda gli spot sui propri prodotti oppure sui servizi nati in questi ultimi anni. Non solo, stanno emergendo sempre più filmati che sarebbero dovuti rimanere a uso interno, per motivare e spronare i dipendenti e i dirigenti in occasione dei meeting aziendali, ma che finalmente escono alla luce. L’ultimo è quello chiamato “Ghostbuster” anche se in realtà è conosciuto più con il nomignolo di Blue Buster. Ancora una volta era stato infatti creato per fomentare la rabbia agonistica contro i nemici di IBM (che puntavano più alla quantità e non alla qualità, dominando il mercato dei PC) che dovevano essere sconfitti. Steve Jobs appare al minuto 3 e a 3’04” mentre Steve Wozniak al 2’21”. La trama: una squadra che cerca di liberare gli utenti dagli ectoplasmi di IBM.

In ordine di apparizione online, solamente qualche giorno fa vi avevamo parlato di un video interno di Apple intitolato 1944. E’ un filmato molto lungo e del tutto simile a un vero e proprio cortometraggio in cui lo scontro tra Apple e IBM assume dimensioni quasi epiche. In realtà molti lo hanno trovato un po’ troppo esagerato perché si associa lo scontro informatico alla Seconda Guerra Mondiale e infatti Steve Jobs impersona nientemeno che l’ex presidente americano Franklin Delano Roosevelt che portò gli USA in guerra contro l’asse nemico (un riferimento al male, appunto IBM). Sia Blue Monster sia 1944 sono stati realizzati negli anni ’80 quando Steve Jobs aveva inaugurato la guerra personale contro IBM, che stava ormai prendendo il sopravvento nelle percentuali di vendita di PC.

E’ uno degli spot pubblicitari più famosi di tutti i tempi, questo sì che è andato in onda per TV e nientemeno che durante il Super Bowl (nel terzo quarto per la precisione, il 22 gennaio) ossia l’evento televisivo con più audience negli USA. Ancora una volta, IBM è al centro della battaglia di Apple, che questa volta associa i rivali al Grande Fratello che tutto osserva e vede del romanzo 1984 di George Orwell. Ma Apple è l’ancora di salvezza, dato che con il suo allora nuovo personal computer Macintosh avrebbe risvegliato le coscienze dall’intorpidimento dei rivali. Realizzato dal regista Ridley Scott e prodotto dalla New York production company Fairbanks Films vede come protagonista Anya Major che scaglia una sorta di martello/giavellotto contro il Grande Fratello, liberando l’umanità.

Travolto dall’entusiasmo e dall’enorme clamore dello spot 1984, Apple commissionò una pubblicità ancora più drammatica e spinta per l’anno successivo, sempre in occasione del Super Bowl. Con un annuncio a piena pagina sui quotidiani la mattina “Se andrai in bagno durante il quarto quarto ti rammaricherai“, si creò la giusta aspettativa, che però non fu pienamente soddisfatta. Rappresentava un mondo di businessman bendati che avanzavano verso un baratro, a passo militare e senz’anima. Come i roditori lemmings, si gettavano in massa dalle scogliere, verso il buio. Ma c’è chi avrebbe potuto fermare questa discesa nell’oblio: uno dei giaccaincravattati si toglie la benda e si volta verso la luce (Apple). Fu ritenuto esagerato. Ma cosa pubblicizzava? Il pacchetto Office di Macintosh del 1985.

Una delle campagne pubblicitarie più apprezzate da Steve Jobs stesso fu quella conosciuta come Think Different, che provava a indurre il concetto di “alternativo” di Apple nei confronti dello standard dei rivali. Nello spot qui sopra l’attore Richard Dreyfuss (con Dario Fo in Italia) legge il testo “The Crazy Ones” (scritto da Jobs e in un primo momento anche recitato da lui stesso) su immagini di personaggi famosi come Albert Einstein, Bob Dylan, Martin Luther King, Thomas Edison, Muhammad Ali, Maria Callas, Mahatma Gandhi, Amelia Earhart, Alfred Hitchcock, Martha Graham e Frank Lloyd Wright. Poi una ragazza apre gli occhi verso le potenzialità. C’è chi l’ha trovato troppo pomposo e chi ha obiettato: “E se le personalità non più vive non avessero apprezzato di essere associati a un marchio?“.

Messi da parte gli spot esagerati della lotta contro IBM, con gli anni ’90 e 2000 si spazia in un mondo decisamente più creativo e affascinante. Per promuovere iPod, l’idea geniale delle silhouette ossia delle sagome danzanti su brani musicali famosi con solo il lettore multimediale iPod in evidenza e colorato. Emblema del nuovo corso dell’essenzialità del design, lo spot riprende la filosofia di Jobs di ridurre il tutto al necessario. E’ diventato uno dei video più famosi della cultura pop.

Accantonato come rivale IBM, Apple ha poi preso come principale nemico ovviamente Microsoft e la sua massa di PC con il disprezzo di Steve Jobs nei confronti dei prodotti e dell’impero organizzato da Bill Gates (i due, però, si sono riavvicinati prima della morte del primo). In questa lunga serie di spot molto celebri online, PC e Mac vengono impersonati rispettivamente da un uomo vestito vecchio stile, grasso e non così sveglio e un ragazzo più alla moda, in forma, sorridente e brillante.

Gli sfottò sono stati numerosi e celebri, puntando più su un confronto “simpatico” che drammatico come contro IBM. Anche se, in fin dei conti, non si lesinò alcun colpo.

Apple ha confezionato in seguito degli spot molto gradevoli sui propri prodotti, concentrandosi unicamente sulle funzionalità che vengono proposte al pubblico. La transizione è completa, dalle battaglie contro i rivali in cui non si parlava affatto del prodotto al focus specifico. Qui sopra il video sul primo iPhone nel 2007, qui sotto quello su Macbook Air ossia sul sottilissimo portatile. Infine lo spot su iPad e sull’effetto “wow”. Qui invece trovate i filmati dedicati a Apple Siri con le celebrità che mostrano le funzioni dei comandi vocali evoluti.

Diego Barbera

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