C’è un settore dell’hitech che resiste pur essendo palesemente controcorrente rispetto a quanto il mercato e soprattutto la crisi raccontano del nostro paese. Stiamo parlando del segmento dei cellulari di extralusso che montano spesso e volentieri materiali preziosi e ricercati come metalli che vanno dall’oro al platino, se non addirittura inserti curiosi che vanno da pelle di rettile a ceramica, legno e così via. I loro prezzi sono solitamente non minori di 5000 euro come l’ultimo di questa gamma, che è stato appena ufficializzato. Il primo commento è: #ancheno, ma in realtà il loro sopravvivere nonostante non abbiano niente per meritarselo è indicativo sullo stato di salute del nostro mercato.
C’è un nuovo terminale che è stato ufficializzato che arriva da una società nata da una costola di quello che prima era il colosso del mondo mobile, mentre ora è uscito dalla top 3. Il nuovo arrivo segue quanto mostrato dagli esemplari ufficializzati ormai da un lustro a questa parte. Anzi, al contrario di quanto visto in precedenza ora il livello tecnologico è nettamente migliorato in termini di definizione e dimensione di schermo, velocità di connessione, componenti multimediali, fotocamera e sistema operativo. Di più: a testimonianza che ormai il “solo-lusso” non vende più, c’è anche tutto un corollario di servizi – certo esclusivissimi – che danno quel qualcosa in più rispetto a un mero gioiello.
Questo modello è preso come esempio, ma ce ne sono svariati altri che possono essere considerati identici come aspetto e come contorno. Quel che sorprende è che siano ancora venduti quando – ciò che mettono sul piatto – non ha particolari attrattive per il pubblico medio. Per la cronaca stiamo parlando di un pubblico che è pur disposto a spendere anche un migliaio di euro per un iPhone di ultima generazione al massimo della configurazione. I melafonini possono essere infatti considerati a ragione un bene di lusso, dato che offrono un rapporto qualità/prezzo tra i peggiori.
E dunque, sì, #ancheno per smartphone di lusso da 5000 euro che non fanno niente di così trascendentale per meritarsi questa valutazione così esosa. Perché potrebbero essere sostituiti, questo sì, da smartphone ben più potenti e performanti che costano un decimo e che possono essere – volendo – impreziositi da custodie sfarzose e estremamente personalizzabili. Questo, visto dal punto di vista di un sito che parla di tecnologia. Tuttavia, se visti da un lato più ampio questi smartphone hanno il loro senso e modo: il settore lusso non conosce crisi e spesso conta più l’apparenza che la sostanza. Motivo per il quale si può continuare a sparare alto senza troppi problemi.
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