Ebola.com è stato venduto per 157.000 euro, 200.000 dollari circa al cambio. Il proprietario Jon Schultz ha inoltrato la transazione con una società russa, la The Weed Growth Fund, che si occupa principalmente di marijuana. Il sito ha ottenuto maggiore visibilità con il crescendo di popolarità tra i media dell’omonima malattia. Schultz, comunque, non è nuovo a queste operazioni: possiede anche fukushima.com, birdflu.com e H1N1.com.
Ebola.com è un sito di notizie correlate alla malattia, recentemente tornata alla ribalta anche in Occidente con alcuni casi sospetti, nato nel 2008, quando il fondatore Jon Schultz comprò il suddetto dominio per 13.500 dollari. Da quel momento, è partito uno dei portali più frequentati sull’argomento nonostante l’aspetto del sito sia rimasto perlopiù superficiale. Per quanto riguarda le visite, infatti, lo stesso Schultz ha sottolineato in alcune interviste che ogni giorno vengono registrate “migliaia” di visualizzazioni. Ora, Schultz è riuscito a guadagnare 200.000 dollari (circa 157.000 euro) dal dominio Ebola.com, venduto all’azienda The Weed Grouth Fund, specializzata in marijuana.
L’ammontare sarebbe stato così pagato: 50.000 dollari in contanti, pagati a Blue String Ventures di cui Schultz è presidente, e circa 176.000 in azioni di un’altra società, Cannabis Sativa Inc., guidata Gary Johnson, dal 1994 al 2003 governatore dello stato del New Mexico. Secondo un’archiviazione alla SEC (Securities and Exchange Commission), sarebbero 19.192 le azioni guadagnate da Schultz. Quest’ultimo, comunque, non è nuovo a questo tipo di operazioni. Secondo quanto scritto dal The Washington Post e quanto dichiarato da Schultz in persona, egli guarda i domini web come fossero degli investimenti. I più moralisti, però, sottolineano come le operazioni finanziarie di Schultz riguardino domini legati a malattie o eventi spiacevoli: Fukushima.com, Birdflu.com (l’aviaria in italiano), H1N1.com.
A proposito dell’aviaria, Schultz, quasi noncurante del significato delle sue parole, ha dichiarato che si tratta di un dominio con potenzialità finanziarie maggiori di Ebola.com: “Il nostro dominio, birdflu.com, vale molto di più di Ebola.com. Lo stiamo tenendo in calo per il momento giusto”. Insomma, non appena potrebbe scoppiare un panico indiscriminato per l’aviaria: ecco quale sarebbe il momento giusto per trarre profitto da un dominio divenuto così una fonte d’oro. Un modo forse più brutale di fare affari, ma da un punto di vista commerciale, i domini web non sono nient’altro che prodotti che, venduti al momento giusto, possono generare grossi profitti.
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