Gli sviluppatori indipendenti sono probabilmente quelli più attivi da molti anni a questa parte, ossia da quando hanno trovato molto spazio sia su PC che, specialmente in questa generazione, su console PlayStation 4 e Xbox One. Non stupisce, quindi, che Sony abbia dato molto spazio alla gamescom 2014 a Wild, la nuova produzione dello studio Wild Sheep fondato dal creatore di Rayman. NOn sono mancati altri nomi, come No Man’s Sky, CounterSpy o lo sparatutto in prima persona Super Hot. Vediamo le caratteristiche della nuova creatura di Michel Ancel.
Beyond Good and Evil 2? Un nuovo Rayman 2D? No, l’annuncio di Michel Ancel, creatore, appunto, di due delle saghe più apprezzate della francese Ubisoft, è stato Wild, prima produzione del suo nuovo studio indipendente, Wild Sheep Studio. Con un po’ di delusione e un po’ di curiosità, il pubblico presente alla conferenza gamescom di Sony, tenutasi pochi giorni fa a Colonia, Germania, ha abbracciato il nuovo progetto di Ancel, game designer apprezzato per la sua creatività. Ancel, comunque, non ha lasciato Ubisoft nonostante la nuova esperienza lavorativa. Infatti, lui stesso, quando annunciò l’apertura del nuovo studio di sviluppo, affermò di essere rimasto nella software house francese per lavorare “a un gioco innovativo a cui tiene moltissimo”.
Wild è un survival game ambientato nella preistoria, 10.000 anni fa, quando umanità e natura erano una cosa sola. Tra le promesse fatte da Ancel, la possibilità di utilizzare “qualsiasi essere vivente”, sia esso un essere umano, un lupo, un orso, un uccello o uno squalo, per esempio. Gli sviluppatori, inoltre, hanno fatto intendere l’esperienza che Wild vuole offrire ruota attorno alla sopravvivenza e sull’esplorazione dell’ambiente circostante, completamente selvaggio. Di conseguenza potrebbero essere inserite alcune sfaccettature prese direttamente dal genere survivor, come ad esempio Don’t Starve.
Intervistato da Eurogamer, Michel Ancel ha inoltre detto la sua sull’etichetta “indie”, che contraddistingue le produzioni autonome e senza publisher, spesso basate su budget molto ridotti: “In realtà non dovremmo più definire questi prodotti come ‘indie’, dovremmo definirli ‘giochi molto innovativi’, che non si basano su specifici valori produttivi e non contano su budget milionari. Potremmo dire che un indie game è un prodotto che costa dieci dollari, ma penso ci sia più di questo. Sono giochi creati da persone che hanno davvero passione e visione per l’industria, e che riescono a esprimerla in quel modo. Ecco cosa definisce un indie game, a mio avviso.”