Interessantissimo progetto su Indiegogo con uno speciale proiettore chiamato TouchPico che consente di trasformare qualsiasi piano o superficie non irregolare in un vero e proprio touchscreen. Merito della società TouchJet che ormai ha raccolto ben più del budget di 50.000$ che si è cercato di accorpare. Come funziona? Viene proiettata una schermata di 80 pollici di diagonale a risoluzione 854×480 pixel con la quale interagire con un pennino a infrarossi che comunica in doppia via col dispositivo centrale. Supporterà le connessioni HDMI, AV/VGA, e OTG e anche il Wi-Fi per usare la tecnologia Screencast di Android. La richiesta di contribuzione minima è di 309 dollari.
Disney Touchè è una delle più interessanti tecnologie viste in quest’ultimo periodo ed è sviluppata nientemeno che dall’azienda più famosa nel settore dell’animazione, che ha visto Steve Jobs come azionista privato principale fino al momento della scomparsa del co-fondatore di Apple. Disney Touchè è un progetto molto interessante, il cui video sta facendo il giro del Web lasciando stupefatti soprattutto per le potenzialità messe a disposizione. Che cosa offre? Disney Touchè permette di captare qualsiasi oggetto, materiale, piano e persino il corpo umano come una superficie sensibile al tocco, un vero e proprio touchscreen intelligente. Grazie a questo supporto, sarà possibile così interagire con software e applicazioni in modo del tutto naturale e intuitivo. La sfaccettatura più affascinante: l’uso dell’acqua come fluido tridimensionale controller. Una rivoluzione in diversi ambiti del mobile alla domotica.
La divisione Disney Research ha piazzato su Youtube il video che potete ammirare in testa all’articolo e che racconta di una tecnologia davvero stupefacente. Touchè è un progetto che attualmente è in fase di studio in collaborazione con la Carnegie Mellon University e con i migliori sviluppatori e ricercatori. La sua grande capacità è quella di trasformare potenzialmente qualsiasi oggetto o superficie in un touchscreen ossia in una superficie sensibile al tocco e all’interazione tramite le dita. Si può prendere così qualsiasi cosa stiamo conservando in tasca oppure toccare la propria pelle o ancora, immergere la mano in un liquido. Ma che differenza c’è tra questa tecnologia e ad esempio quei sistemi con sensori e camera che trasformano ad esempio un display normale in touchscreen grazie a una doppia comunicazione tra ricevitore e rilevatore? Con Touchè, si crea un grafico complesso che non riconosce solo il contatto o il non contatto di una o più dita, ma anche la natura del contatto stesso, così ad esempio da riconoscere che qualcuno si è seduto sul divano e dunque accendere la TV o le luci. O ancora se ci sdraieremo sul letto spegnerà le luci, se si sfiorerà il pomello della porta si chiuderà a una mandata la serratura oppure con una presa più decisa a doppia mandata. Le potenzialità sono infinite.
Forse la dimostrazione più interessante è quella nell’acqua: essendo un fluido, si può immergere la mano e il sistema capirà in modo “tridimensionale” l’input riconoscendo ad esempio se si stanno immergendo una o più dita e in che modo. Che sviluppi pratici potrebbe avere? I comandi gestuali per smartphone o tablet, per il controllo senza contatto potrebbero decollare, per un uso sempre più intuitivo e semplice o ancora si potrà interagire con elettrodomestici in modo più veloce e rapido. Perché Disney sta lavorando a questo progetto? Dapprima per introdurlo nei parchi divertimento come esibizione e poi chissà. Ne sentiremo ancora parlare.
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