Dopo il blackout Wind dello scorso 13 giugno, finalmente, si arriva alla parte che più interessa ai consumatori ossia il rimborso: sarà possibile esercitarlo se si è avanzato un reclamo a Wind oppure a un’associazione che difende i diritti dei consumatori entro ieri 16 luglio. Ricordiamo che il disagio aveva colpito non solo i cellulari, ma anche i telefoni fissi e i clienti ADSL di Infostrada, mandando in down numerosi siti. Al comando della cordata per richiedere il rimborso c’era Altroconsumo, che ha raccolto 6700 adesioni di utenti. Ora il rimborso verrà erogato non tanto come credito quanto come un bonus: 1GB gratis per chi ha un piano dati e il 20% di tutte le ricariche effettuate a 48 ore dall’attivazione dell’opzione per massimo 50 euro, da spendere entro 30 giorni. Per gli abbonati mobile e per i clienti della telefonia fissa sarà erogato uno sconto di 2.50 euro (più 1GB di web per le utenze business) nella prima fattura utile entro 2 mesi, mentre se non si ha l’opzione internet, saranno stornati 5 euro.
Wind ha subito uno dei più tremendi blackout della propria storia lo scorso venerdì 13 giugno 2014 e milioni di persone sono state danneggiate da un lungo periodo di completo inutilizzo dei servizi dell’operatore italiano oltre che della sua controparte online Infostrada, con down di portali anche molto importanti, come il nostro Nanopress, giusto per fare un nome eccellente. In quanto così duraturo e così importante, il disservizio fa si che le associazioni che tutelano i consumatori si siano mosse per chiedere un rimborso (nella fattispecie di 5 euro) e – se non sarà ottenuto – di una class-action contro il carrier. Non sono ancora ben chiari i motivi che hanno portato al disservizio che ha generato un blackout generale di Wind Italia, ma sono ben note le conseguenze: milioni di persone non hanno potuto telefonare, inviare messaggi o navigare dal proprio smartphone così come migliaia di provider non hanno potuto far funzionare i propri siti web correttamente a causa del down generale della rete. L’ironia non è mancata con una diffusione capillare di tweet irrisori su Twitter, ma molti di più sono gli utenti davvero molto arrabbiati per ciò che è capitato. E’ possibile chiedere un rimborso?
Certo che sì, anzi è diritto del consumatore recriminare per qualcosa che ha pagato e che non ha potuto sfruttare. Il Codacons ha formalmente richiesto all’azienda di risarcire i clienti tramite un bonus automatico che ammonta a cinque euro come indennizzo per il disservizio che dovrebbe essere erogato sotto forma di accredito nella prima fattura utile. La condizione necessaria per rientrare in questo gruppo è l’aver effettuato una segnalazione. Per completare le varie e necessarie fasi, basta seguire le seguenti istruzioni. Si deve contattare il servizio assistenza clienti Wind o Infostrada tramite il numero 155, attivo 24 ore su 24 7 giorni su sette oppure usare la posta cartacea, preparando una lettera da inviare poi all’indirizzo Wind Telecomunicazioni S.p.A. – Casella Postale 14155 – Ufficio Postale Milano 65 – 20152 Milano. In alternativa si può sfruttare anche la propria utenza personale di Twitter scrivendo a @WindItalia. Come detto, il risarcimento è di 5 euro come stabilito dall’Agcom in esecuzione della delibera 124/10/cons. Se invece il disservizio ha causato danni più gravi è necessario agire in via privata andando però a dimostrare quanto si denuncia in modo il più approfondito possibile.
L’ironia del web con la raccolta di tweet irriverenti:
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