L’hacking su Xbox One non è più fantascienza. Un gruppo di hacker, infatti, ha affermato di aver scoperto una falla nel sistema di protezione della nuova console di Microsoft e di poterla sfruttare nel prossimo futuro per fare girare giochi pirata e altri programmi multimediali, gli homebrew. Il registro di una chat pubblicato su Pastebin riporta una conversazione avvenuta tra Iriez, noto per aver lavorato anche su Xbox 360, e alcuni suoi colleghi. Nel testo, si può notare come il sopracitato hacker si ritenga ampiamente soddisfatto e piuttosto esaltato dalla scoperta delle chiavi pubbliche per riconoscere software certificato; se fosse vero, darebbe il via a una “nuova era” della scena pirata su Xbox One. Gli hacker sostengono che se queste chiavi dovessero diventare di dominio pubblico Microsoft potrebbe evitare app homebrew e pirateria soltanto modificando completamente l’hardware della console.
“Diciamo che è tutto fatto” ha scritto Iriez nella chat, affermando che si tratta di una “grande notizia per l’hacking su Xbox One. “Vedremo alcuni esempi concreti nei prossimi mesi…ora come ora siamo nella fase esplorativa e dev’essere fatto ancora un po’ di sviluppo. Pensate alla situazione più radicale che possa essere accaduta. La cosa che più avrebbe potuto ferire la sicurezza. Ecco cos’è accaduto”. Tale post, come detto, allude alla scoperta delle chiavi necessarie per firmare il software, una falla che la società di Redmond potrebbe correggere solamente introducendo nuovo hardware: un processo ovviamente lungo e dispensioso, dai vantaggi discutibili e che, soprattutto, non impedirebbe di continuare a lavorare sull’hardware precedentemente distribuito, la cui vulnerabilità rimarrebbe intatta.
“Gli homebrew per Xbox One saranno una realtà in poco tempo” prosegue la conversazione. Sebbene tali affermazioni non siano state suffragate da basi concrete per giustificare tale esaltazione, senza dubbio la comunità di hacker e modder che stanno cercando un “exploit” per penetrare la sicurezza di Xbox One è molto ampia. Gli homebrew sarebbero il cavallo di Troia iniziale per iniziare a lavorare sul sistema operativo; il passo successivo, non immediato, sarebbe l’abilità di far leggere codice non autorizzato che porterebbe al dilagare della pirateria sulla console Microsoft.
Non tutto, comunque, suggerisce che Iriez abbia ragione. Un suo stesso collega, soprannome tydye81, suggerisce cautela poiché le chiavi pubbliche sulla console sono state scoperte già da tempo, ma le chiavi private rimangono la principale difesa di Xbox One, concludendo che “Iriez ha trovato qualcosa, ma si sta scaldando per qualcosa che non ha ancora davvero compreso”. In ogni caso, il lavoro sugli homebrew richiede un’ampia opera di sviluppo, lavorando sull’SDK, sugli strumenti e, ovviamente, una comunità attiva: trovare un exploit di per sé non basta.