Problemi per iPhone 5: alcuni modelli sono infatti portati ad avere un difetto al tasto standby, motivo per il quale Apple ha deciso di attivare un piano di sostituzione dei dispositivi secondo un programma ufficiale. Si potrebbe infatti verificare un improvviso malfunzionamento a intermittenza o un totale non funzionamento del tasto per motivi strutturali, principalmente. Sono affetti da questa “patologia” tutti i melafonini che sono stati prodotti fino a marzo 2013 e Apple ha già allestito una pagina apposita per verificare se si è tra gli sfortunati possessori o meno. Dopo il salto, altre informazioni e il link.
Nella pagina apposita si deve inserire il numero seriale di iPhone 5 in possesso per scoprire se è idoneo alla sostituzione gratuita. In Italia il programma di sostituzione inizierà il 2 maggio mentre è stata già attivata in USA e Canada e si adotterà la modalità di consegna diretta presso il Centro riparazioni Apple o con Mail-In (si telefona, si riceve il packaging e si spedisce poi si riceve) oppure Carry-In (si porta in un Apple Store e poi lo si ritira quando è pronto). Il tempo di attesa è di 4-6 giorni circa, non si avrà estensione di garanzia e non si avrà diritto ad altre riparazioni non contemplate tipo vetro rotto.
iPhone 5 è un flop? Può sembrare assurdo parlare di delusione per un dispositivo che ha venduto milioni e milioni di unità in tutto il mondo ma le cronache parlerebbero chiaro. Come riportato dal Wall Street Journal (altro che Korean Digitimes…), Apple avrebbe dimezzato gli ordini dai fornitori per determinati componenti (e calato di molto su altri) come gli schermi, perché le vendite del melafonino di sesta generazione avrebbero raccolto molto meno di ciò che si era ipotizzato in partenza. Una situazione strana. Lo scorso ottobre il trend era totalmente opposto. Sembrava infatti paradossale ma era la verità: iPhone 5 stava avendo troppo successo e troppe richieste, tanto che le società manifatturiere e “assemblatrici” come Foxconn in Cina non riuscivano a stare dietro alle domande e così ingolfavano il sistema di distribuzione. Lungaggini dovute all’estrema difficoltà di confezionamento dello smartphone: “L’iPhone 5 è il device più difficile che abbiamo mai assemblato – dicevano dalle parti della società asiatica – è molto complicato il design così sottile e leggero“. Inoltre sembrava che gli ispettori di qualità fossero inflessibili e che non ammettessero graffi al delicato chassis: controlli che stavano così innervosendo i già fragili dipendenti della catena di montaggio. E come conseguenza immediata, le azioni Apple calavano a Wall Strett.
iPhone 5 ha debuttato ufficialmente lo scorso 28 settembre 2012 anche in Italia in modo ufficiale. In realtà se negli Apple Store si sono aperti i battenti dalla mattina alle 8 in punto – facendo così sfogare le code di fanboy allineati in attesa – molti punti vendita degli operatori telefonici come TIM, 3 Italia e Vodafone hanno organizzato notti bianche sparse in oltre 30 grandi città, così da consegnare subito lo smartphone di sesta generazione. E’ l’iPhone più alto di sempre (4 pollici di diagonale) oltre che il più costoso visto che per il modello da 16GB si dovranno sborsare 729 euro, che diventano 839 euro per il 32GB e infine 949 euro per il maggiore da 64GB. Il debutto era stato già bagnato da un pizzico di delusione: iPhone 5 aveva scatenato una corsa all’acquisto e si erano esaurite tutte le scorte battendo i precedenti modelli, i 5.5 milioni di dispositivi venduti rappresentano un valore decisamente minore alle aspettative. C’era addirittura chi parla di delusione, ma sembra un giudizio troppo severo nei confronti del sesto iPhone, che ovviamente porta sempre sulle spalle – come ogni suo predecessore – anche l’enorme peso del “vincente”. Ma quanti milioni erano stati previsti? Le stime andavano da circa 6 a quasi 7 milioni se non addirittura 10 milioni (secondo la banca d’investimenti Piper Jaffray). Aspettative che non sono state rispettate ed era costato ad Apple un calo in borsa.
Puntuale come un orologio svizzero era arrivato anche il report con i conti in tasca a Apple per rispondere alla domanda: quanto costano i componenti di iPhone 5, insomma qual è il suo prezzo effettivo? La risposta è secca e diretta: Cupertino deve spendere 167,50$ per ogni nuovo iPhone con un aumento di 35 dollari rispetto alla generazione precedente ossia iPhone 4S e oltre 50 rispetto a iPhone 4 del 2010. Grazie alla “bill of materials” è possibile così stilare l’elenco dei materiali, chip e elementi montati all’interno del sottilissimo corpo da 7.6 millimetri dallo schermo Retina Display alla fotocamera da 8 megapixel migliorata fino al modulo cellulare e alla memoria interna. Scendiamo nel dettaglio dopo il salto con l’analisi completa effettuata da TechInsights. La società di analisi TechInsights ha così preso la scheda tecnica completa di iPhone 5 e ha calcolato il costo unitario di ogni componente così da conteggiare il totale. Nella tabella pubblicata vengono messi inoltre a confronto iPhone 5, iPhone 4S e iPhone 4 nella versione 16 GB. Prima di iniziare, ecco un piccolo recap con le caratteristiche tecniche di iPhone 5:
Scendendo nello specifico Apple spende 18 dollari per lo schermo Retina Display con un aumento di 3 dollari rispetto a iPhone 4S, 7.5 dollari per il vetro protettivo (+1$), non aumenta il costo di 3 dollari per la batteria interna che promette però di essere più prestante e così anche per la fotocamera da 8 megapixel che comporta 10 dollari di spesa. Il bundle di chip WI-Fi, Bluetooth e GPS è piuttosto economico dato che costa 4 dollari (+0.5$) infine la memoria interna NAND ha un prezzo di 9 dollari (identico) e SDRAM di 4 dollari (+0.5$). Quali sono i componenti più costosi? In testa troviamo il processore Apple A6 dual core che si piazza in testa con 28 dollari con un aumento di ben 7 dollari rispetto a iPhone 4S. E’ seguito dal chip baseband da 25 dollari (+11$). Ovviamente è un costo aggiornato in difetto visto che non si è ancora potuta effettuare “l’autopsia” completa del dispositivo, tuttavia dovrebbe la valutazione dovrebbe essere affidabile. Una doverosa chiusa: questa è la somma nuda e cruda e non tiene certo conto di tutti quei costi non dichiarati come la progettazione e lo sviluppo della parte hardware/software, il trasporto e soprattutto marketing e pubblicità.
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