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Fujifilm X-E2: recensione della mirrorless

Abbiamo testato la fotocamera digitale mirrorless Fujifilm X-E2 e siamo pronti per raccontarvi le nostre impressioni dopo una decina di giorni d’uso. Arrivata in redazione insieme all’obiettivo Fujinon XF 18-55mm f/2.8-4, questa macchina fotografica digitale è l’evoluzione di X-E2 (uscita non molto tempo fa) rispetto alla quale cambia alcuni piccoli (grandi) componenti per significativi miglioramenti. Quali? Per primo il vero cuore del sistema ossia il sensore APS-C X-Trans CMOS II con la sua nuova matrice colore che evita di ricorrere al filtro passa basso. Cosa significa? Che si elimina quel filtro posizionato davanti al sensore che nasce per evitare l’effetto moiré e falsi colori ma che abbassa nitidezza e ricchezza di dettagli. C’è poi la funzione Lens Modulation Optimiser, che – come dice il nome stesso – ottimizza l’uso dell’obiettivo montato al vine di ridurre al minimo distorsioni e effetto vignettatura. Infine, c’è il Wi-Fi integrato, che però ha un uso piuttosto limitato. Scopriamone di più.

Fujifilm X-E2 design e scheda

Come si presenta la Fujifilm X-E2? Oltre alle migliorie già anticipate possiamo aggiungere che il sensore X-Trans offre 16 megapixel di risoluzione e viene assistito dal processore di immagine EXR II, che l’otturatore può scattare a 7 frame al secondo o 3 con focus continuo, che l’autofocus è ibrido a fase/contrasto e che si può osservare la scena sia dall’ottimo mirino elettronico OLED sia dallo schermo LCD da 1.040.000 punti. In mano non è così leggera e non è così compatta, impossibile infilarsela in tasca come una mirrorless tipo Nikon 1 né tantomeno utilizzarla con una mano stile compatta, anche perché il grip poteva essere più “importante” mentre così può scivolare e soprattutto non garantisce un “aggancio” sicuro di tutte le dita. Davvero godibile lo stile vagamente vintage con materiali robusti e solidi, con rifiniture metallighe e ghiere manuali irresistibili. Per quanto riguarda i pulsanti, troviamo le ghiere per il controllo di velocità dell’otturatore e apertura del diaframma, i due tasti programmabili davvero utilissimi (noi abbiamo scelto subito il bilanciamento del bianco per uno), il tasto Q per aprire il menu rapido, il selettore a croce per muoversi nei menu e per le funzioni di base. Il flash integrato effettua un “pop-up” anche per evitare gli occhi rossi e si può anche regolare come si vuole, se ne può agganciare uno esterno sulla slitta. Lo slot per batteria e scheda di memoria è posizionato sul fondo, è comodo e sicuro da aprire/chiudere, ma è molto vicino al ingresso della vite per il cavalletto così da rendere complicato se non impossibile accedervi quando si installa un treppiede.

Fujifilm X-E2 comandi e menu

Fujifilm X-E2 offre menu ben divisi e facilmente accessibili. Il tasto Q che vi abbiamo descritto prima consente l’accesso a tutte le opzioni di scatto ed è molto comodo. Pur essendo “seriosa” fuori, è divertente dentro perché mette a disposizione diversi filtri come toy camera, effetto miniatura, colore selettivo, le simulazioni colore che replicano la pastosità di Astia o Velvia, la modalità panorama, ma non c’è stranamente l’HDR. E la funzione video? Non ci sono tasti dedicati, ma non ce li saremmo certo aspettati. Gira filmati in Full HD, ma non sono eccezionali. Non tanto per risoluzione quanto per predisposizione della macchina a riprenderli. L’autofocus non è precisissimo, gli aggiustamenti automatici dell’apertura del diaframma si notano così come un po’ di aliasing. Ma d’altra parte non si compra certo per i video.

L’obiettivo Fujinon XF 18-55mm f/2.8-4

Che obiettivo signori! Difficile trovare un elemento così in un kit in commercio perché solitamente quelli inclusi nelle fotocamere mirroless sono buoni ma non certo ottimi. Con Fujinon XF 18-55mm ci troviamo subito tra le mani un ottimo punto di partenza perché è davvero ben stabilizzato, molto luminoso, nitido con aperture molto spinte e – in generale – una qualità lodevole. Il prezzo del kit non sarà certo bassissimo, ma la qualità messa sul tavolo è tanta.

Le prestazioni di Fujifilm X-E2

E ora il punto focale con la descrizione delle prestazioni di Fujifilm X-E2. Complessivamente il giudizio è molto alto perché il sensore X-Trans offre una riduzione del rumore digitale altissima anche a livelli ISO molto elevati (6400), la definizione è nettamente superiore alla media delle mirrorless e si avvicina al settore delle sorelle maggiori reflex full frame. Lavorando in RAW si può spremere al meglio (a patto che non si scatti a 100, 12800 o 25600 ISO, perché non è possibile), ma anche in Jpeg si avrà una compressione e un’ottimizzazione notevoli. A proposito di automatismi, c’è chi segnala la mancanza di quello che in Auto ISO permetta la regolazione automatica del tempo minimo di scatto in rapporto alla lunghezza focale, che può risultare molto richiesto da chi ha un obiettivo zoom. E il Wi-Fi? Se permettesse anche di controllarla da remoto sarebbe forse più utile. A chi consiglieremmo, dunque, X-E2? A un pubblico molto attento ai dettagli dell’estetica della fotocamera, magari appassionato di vintage, che voglia una fotocamera estremamente potente, con una resa da vera reflex e che non si fermi davanti a un peso/ingombro non così tascabile. E che, soprattutto, possa spendere 1300 euro: sembrano tanti e lo sono, ma per la qualità messa sul piatto offrono un rapporto con il costo davvero conveniente.

Diego Barbera

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