Il reggiseno che si sgancia è sempre un momento notevole, quando non si riesce aprire può creare un momento di maliziosa allegria oppure può creare un disastro nucleare. E se si aprisse da solo senza aiuti esterni a patto che il momento sia davvero giusto e magico? È questa l’idea di fondo dei giapponesi di Ravijour che hanno confezionato un particolare tipo di lingerie dotata di componenti elettronici che gli consentono di comunicare senza fili con lo smartphone e da lì “decidere” autonomamente se è il momento buono di aprire la “serratura” svelando il segreto. Qui sopra un video spiega come avviene, scopriamo di più su questo gadget che esce giusto in tempo per San Valentino, anche se per la commercializzazione si dovrà attendere qualche tempo.
Iniziamo dalla spiegazione “romatica” e sognatrice data dai produttori di questo reggiseno: il gancio è impossibile da forzare se non distruggendolo, si apre solo se la proprietaria (o il proprietario, alla fine chiunque può indossarlo…) sta provando una reale emozione amorosa autentica e molto forte. In quel momento, il gancio si disattiva e – zacchete – il reggiseno si apre come un libro proprio sul davanti. Ora passiamo alla spiegazione reale e “tecnica”. La struttura interna di Ravijour contiene un sensore biometrico e un trasmettitore Bluetooth che gli consentono una comunicazione a doppia via con lo smartphone sul quale è stata installata un’applicazione apposita.
Se la proprietaria prova un’emozione, la combinazione di ormoni le accelera il battito cardiaco e il sensore se ne accorgerà inviando tutti i dati allo smartphone. L’applicazione, così, analizzerà le pulsazioni e saprà distinguerle da una normale “agitazione” oppure da un affaticamento dovuto ad esempio a una corsa o al salire le scale. Se tutti i dati giusti combaceranno con le richieste, allora sarà il momento, il display dello smartphone si colorerà di rosa et voilà il gioco sarà fatto. Buon per lui che potrà assistere allo spettacolo.
Questo gadget può essere vincente, ma ha qualche limite concettuale: e se non si ha lo smartphone dietro, se è scarico oppure sono scariche le batterie del reggiseno? Una classica giapponesata che potrebbe davvero riscontrare un buon successo in patria (basti pensare al dispositivo per i baci a distanza oppure ai simula-tutto, compresi quelli più piccanti), ma da noi? Forse il progetto potrebbe andare a braccetto con l’intimo per “sentirsi” a distanza che miscelava l’uso delle comunicazioni VoIP con speciali sensori che stimolano le sensazioni tattili, ideata per coppie che vivono una relazione, appunto, a distanza.
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