Quanto sarebbe magico entrare dentro la storia del proprio libro preferito? Se lo sono probabilmente chiesti tante volte alcuni studenti e ricercatori del MIT di Boston e così hanno realizzato uno speciale dispositivo per percepire le stesse sensazioni dei protagonisti di un determinato romanzo. Come funziona? È una sorta di lettore ebook collegato a un “gilet” indossabile, ricoperto di sensori e di speciali dispositivi che stimolano l’organismo. Grazie a uno speciale mix di elementi in grado di riscaldare o di raffreddare, di “stimolatori” del battito cardiaco e di particolari sensazioni tattili sarà così possibile vivere un’emozione del tutto equiparabile a quella dei personaggi della storia. Dopo il salto un video dimostrativo.
I Google Glass, ossia gli occhiali tecnologici indossabili di Mountain View, consentono di trasformare il proprio campo visivo in una sorta di prolungamento del proprio smartphone. In realtà aumentata si potrà visualizzare tutta una serie di informazioni prese dal web e “montate” in tempo reale sul ciò che si sta osservando. Realtà e non fantascienza, seppur c’è chi – come i Simpson – la considera una tecnologia non così positiva come si potrebbe immaginare. E i “simula tutto” che possono riprodurre sensazioni tattili che vanno dall’apertura di una buccia di banana fino agli incontri “intimi”? Insomma, tutte le tecnologie per vivere qualcosa che in realtà non si sta vivendo ci sono. Si è pronti a entrare nella dimensione successiva.
Tutto è iniziato con un libro dal titolo “The Girl Who Was Plugged In”, che è al centro del progetto Sensory Fiction del MIT di Boston (la più famosa università “tecnologica” del mondo) che si è chiaramente ispirata a questa storia di James Tiptree Jr, il cui titolo si può tradurre come La ragazza che è stata collegata. Man mano che l’utente legge le varie pagine digitali, infatti, riesce a percepire sensazioni del tutto simili a quelle dei protagonisti dal freddo al caldo sulla pelle oppure costrizione, ansia e agitazione o benessere. Come? Non solo immedesimandosi, ma direttamente “sentendo” ciò che accade, grazie ai sensori tecnologici inclusi.
I LED ricreano la stessa illuminazione della scena raccontata, portando automaticamente all’interno della stessa “condizione”. Piccoli elementi riscaldanti/raffreddanti all’interno del gilet aumentano ancora di più l’identificazione. Sistemi vibranti vanno a stimolare l’aumento del battito cardiaco e una sorta di airbag comprime, volendo, il torso del lettore. Letto così sembra un sistema di tortura, ma in realtà non c’è niente di doloroso né troppo estremo. Almeno per il momento, dato che non c’è limite all’espansione di questa tecnologia. Che sia un possibile futuro per i dispositivi hitech e un incentivo a leggere di più, visto che può diventare un’esperienza davvero multisensoriale?
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