Quali sono gli utenti peggiori su Facebook? Ecco la top “flop”. Iniziamo dal basso e scopriamo come hanno votato sul sito (lovemyvoucher.co.uk). Si apre con la coppia mielosa che occupa la bacheca con foto e status troppo sdolcinati (4.1% dei votanti), poi ecco l’esagerato (4.9%) che racconta troppe frottole. Il self promoter (6.4%) che invita a eventi, pubblicizza in modo inopportuno il proprio lavoro o interessi. Il litigioso (7%) che ha sempre qualcosa da criticare. L’amico della preistoria (7.9%) che ti rievoca fatti avvenuti ere fa. L’utente che invita a giocare in modo compulsivo a qualsiasi gioco o app (10%). L’aspirante masterchef (11.8%) che mostra quanto è bravo a cucinare questo e quello. I genitori ossessionati (13.1%) che credono che il proprio figlio debba essere fotografato e condiviso una volta al secondo. Il check-in-ator (15.8%) che racconta tutto dove va e cosa vede. Il dipendente grave da Facebook (19.1%) che racconta la propria vita in diretta sul social network.
Sembra che Facebook non sia particolarmente indicato se si vuole sentirsi bene perché in realtà non migliora il benessere, quanto aumenta una sensazione di preoccupazione e di stress. Come mai? Sulla rivista americana Plos One, Ethan Kross dell’Università del Michigan, l’autore della ricerca scientifica in questione, ha affermato che da un lato il social network alimenta il bisogno umano di connessione sociale, ma dall’altro mina il benessere. Come l’ha scoperto? Con un esperimento su 82 giovani volontari. Questi dovevano rispondere a cinque domande inviate random durante la giornata entro due settimane. Le domande vertevano sulla sensazione di stress e preoccupazione. Si è scoperto che più si era vicini all’ultima interazione con Facebook, più ci si sentiva poco soddisfatti. Quale possibile soluzione a questo? Semplice, ritornare a dare importanza ai rapporti sociali diretti e fisici.
Curiosa storia che arriva dagli States con protagonista Facebook: un padre ha infatti promesso 200 dollari alla figlia 14enne per abbandonare il social network e così concentrarsi maggiormente sugli studi. Come possiamo ammirare dalla foto qui sopra, è stato stipulato un regolare contratto tra la giovane Rachel Baier e il padre Paul, vicepresidente di una società specializzata nella produzione energetica, a Boston. Si può scoprire che la ragazza riceverà 50 dollari ad Aprile e ulteriori 150 dollari a Giugno, dopodiché potrà ritornare libera di riattivare la propria utenza (che nel frattempo è passata nelle mani del padre, che l’ha disattivata e ha cambiato la password) oppure non usarla più. Paul ha raccontato: “È stata una sua idea, aveva bisogno di soldi e trovava Facebook una distrazione, una perdita di tempo“.
Facebook è il veicolo promozionale migliore del web, ci sono poche discussioni e pure i bambini lo sanno bene. Chiedetelo a quel piccolo grande genio del marketing che risponde al nome di Remi Urbano, che ha solo sette anni. Il social network ha imparato a conoscerlo per via della foto che potete ammirare qui sopra: è ritratto insieme alla sorellina entrambi sorridenti, con un cartellone esposto che dice testualmente: “Ehy Facebook! Mia sorella e io vogliamo veramente un gatto. Il nostro papà ci ha promesso che ce ne comprerà uno se riusciamo a ottenere 1000 Mi Piace. Per favore fate mi piace su questa foto“. Detto fatto: grazie alla collaborazione della madre, la foto è stata letteralmente sommersa di Likes (oltre 120.000) e condivisa oltre centomila volte. E ora il gatto è arrivato. Remi Urbano ha un futuro assicurato nel mondo del marketing e del social: a sette anni ha architettato un piano perfetto per ottenere un gatto. D’altra parte il desiderio di un animale domestico è un po’ un classico nei bambini e i genitori spesso rispondono con promesse che poi non mantengono oppure con promesse che chiedono in cambio qualcosa di impossibile. Sembrava il caso di Dan Urbano che, stressato l’ennesima volta dai figli per un gatto in casa, ha infine risposto: “Ve lo compro, sì ma solo se raccoglierete 1000 consensi, i mi piace su Facebook“.
Remi ne ha parlato con la madre e così hanno scattato questa simpatica foto che poi la donna ha caricato sulla propria bacheca di Facebook. Ovviamente gli amici hanno subito messo il mi piace, ma poi sono intervenute le Condivisioni che hanno cambiato la storia. Grazie alla ripubblicazione della foto su una manciata di bacheche, la platea è aumentata in modo esponenziale e così si è scatenata una catena di Like/Share incredibile, che ha sfondato la barriera dei 1000 mi piace in poco tempo e non si è fermata. Anche grazie al tam tam dei blog oltreoceano.
Come è terminata la storia? Lo ha raccontato la stessa mamma Marisa sotto la foto ormai celeberrima: “Abbiamo adottato un gatto dal ricovero Ellen M Gifford Cat Shelter in Brighton (Ma.) – e ha successivamente anche pubblicato una foto del felino con il figlio NDR – grazie a tutti. Molte persone hanno ripubblicato la foto oppure l’hanno modificata e ripubblicata, non abbiamo controllo di queste versioni quindi diffondetevi per il mondo“. Il gatto è stato poi chiamato Hairy Pawturrr. Un’ennesima conferma della passione dei social network per i felini. E ora quanti imiteranno il piccolo Remi?
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