Prendete il giocatore di calcio più forte al mondo e il robot portiere più abile mai realizzato e metteteli a confronto. Chi vince? La risposta è nel video qui sopra, dove si può ammirare la sfida ai rigori tra Lionel Messi e RoboKeeper ossia uno speciale automa nipponico specializzato nelle parate. Sembra una sorta di maxi-giocatore di subbuteo con una videocamera ad altissima velocità innestata nella testa, collegata a un computer che analizza il movimento dell’avversario e la partenza del tiro e comunica al sistema di propulsione dove muoversi, anzi dove tuffarsi per cercare di neutralizzare il penalty. Come finisce la sfida?
Realizzato in realtà in Germania, RoboKeeper è stato poi perfezionato dai giapponesi che hanno portato tutto l’ambaradan sul campo di allenamento del Barcellona proponendo la sfida a Messi. Che ovviamente non ha certo rifiutato. Il primo tiro è perfetto, rasoterra a 126km/h nell’angolo destro a incrociare. Ma Robokeeper si tuffa come un missile e respinge. Ma Messi è un tipo sveglio e si accorge che – a causa della struttura fissa del robot – ci sarà sempre un angolo che non potrà coprire ossia l’incrocio dei pali. Il secondo rigore è di grande potenza, ma impatta sulla parte alta del palo: ci è andato vicino.
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La pulce non si perde d’animo e carica il suo sinistro prendendo perfettamente l’esiguo spazio tra palo, traversa e mani del robot. Il pallone si infila perfettamente gonfiando la rete e Messi esulta come se avesse segnato contro il Real Madrid: alla fine per lui ogni sfida, soprattutto quelle più difficili come queste, valgono il massimo impegno. Nel replay si può però ammirare come Robokeeper si sia regolarmente mosso in direzione del pallone sfiorandolo soltanto per evidenti limiti “fisici”. Finita qui? No, c’è ancora l’ultimo rigore da tirare e Messi sceglie ancora una volta la soluzione preferita ossia il tiro rasoterra, forte, nell’angolino, da manuale del calcio.
Ma è anche un po’ il cavallo di battaglia di Robokeeper. Così Messi si concentra al massimo e tira un rigore davvero perfetto per precisione e potenza. Nel replay a bassa velocità si può apprezzare sia i movimenti ineccepibili del calciatore umano sia il disperato tentativo del collega robotico di ribattere. Robokeeper viene tradito probabilmente dal movimento delle altre parti del corpo di Messi (forse le braccia) e parte nella direzione opposta, salvo poi tuffarsi velocissimamente verso la propria sinistra senza risultato. Uomo e robot pareggiano, anche se il pallone d’oro segna due gol di fila una volta prese le distanze. Per la sfida tra campioni del mondo umani e la migliore squadra robotica entro il 2050 c’è ancora molta strada da compiere.
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