iBeetle è la nuova proposta della società tedesca Volkswagen: non tanto una iCar (vedi sotto) quanto una vettura profondamente legata allo smartphone di Apple, che diventa cervello del sistema multimediale. La nuova versione del Maggiolino (vedi fotogallery qui sopra) è stata presentata al salone internazionale dell’auto di Shanghai (20-29 aprile, in Cina). La sua particolarità sta nel cruscotto con docking station montata nella parte superiore che accoglie il cellulare intelligente della mela morsicata permettendo di sfruttare le applicazioni (non solo quelle dell’ambito automotive), ma anche di rimanere connessi coi social network, riprodurre musica ad esempio con Spotify oppure con le Internet Radio e di leggere/scrivere messaggi o controllare il tutto con Siri. L’applicazione Trainer tiene i tempi, consumi e tutti i parametri della guida. L’auto uscirà sia cabrio sia berlina. Avevamo già visto la tecnologia in auto con gli smartphone con Ford Sync.
Maggio 2012 – Continuano a fioccare le leggende intorno a Steve Jobs, l’ultima racconta di una fantomatica iCar ossia di un’automobile elettrica che il co-fondatore di Apple avrebbe fortemente desiderato, ovviamente zeppa di tecnologia e di innovazioni a misura d’utente. Rispetto alle altre voci sul lascito dell’iCeo, quella dell’automobile con il logo della mela morsicata sul cofano sembra la più estrema e difficilmente realizzabile, tuttavia l’ipotesi è suggestiva dato che aprirebbe orizzonti davvero inaspettati. E se oltre a iPhone 5 e l’ormai già noto nuovo iPad, il compianto Steve avesse sguinzagliato i creativi, designer e ingegneri di Cupertino alla progettazione di un’auto innovativa? Quanta fantascienza c’è in questi rumors generati dal manager Apple Mickey Drexler?.
La prima risposta che viene in mente è: tantissima fantascienza. Finché ci si muove in un ambito ancora casalingo come può essere quello della tanto rumoreggiata iTV (ecco tutte le ultime voci a proposito) allora si può lasciare più di una porta aperta. Ma un’automobile sembra un’ipotesi davvero estrema e poco attendibile. D’altra parte si dovrebbe pensare al sistema di propulsione, carrozzeria, sistemi di sicurezza e quant’altro compone una quattro ruote che può essere omologata e dunque percorrere le strade del mondo. Forse una delle possibilità da conservare è quello di una tecnologia al servizio delle auto e non un’auto a se stante.
Google si è già attivata da tempo in questa direzione e ha preso automobili già esistenti (ed elettriche, ovviamente, dato che si pensa all’ecologia e al rispetto della natura) con il sistema di guida automatico che permette persino a un non-vedente di poter pilotare una vettura per raggiungere una destinazione. Le Google-Car autonome sono già in strada, quelle di Apple rimarranno verosimilmente solo nel mondo dei sogni. A meno che appunto non sia in cantiere un accessorio oppure direttamente un sistema da integrare nel cruscotto, per la fruizione di contenuti multimediali ed evoluti anche on the road.
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