Buon compleanno Twitter: il social network principe del microblogging, con i suoi cinguettii da 140 caratteri compie sette anni. Il 21 marzo del 2006 il co-fondatore Jack Dorsey pubblicò il primo messaggio attraverso la propria pagina @Jack scrivendo “just setting up my twttr” ossia “Ho appena impostato il mio Twitter”, un classico messaggio di prova. Chissà se dopo aver terminato di digitare la frase e di aver premuto invio avrebbe mai immaginato di dare vita a un colosso del web capace di raggiungere decine di milioni di utenti in breve tempo fino a raggiungere il mezzo miliardo di iscritti e raccogliendo una vera e propria passione da parte delle star. Ormai Twitter si può infatti considerare il vero sostituto dei comunicati stampa.
Sei anni sono pochi in una vita, ma nel settore informatico sono un’eternità: fa effetto pensare che uno dei colossi del web come Twitter sia nato soltanto poco più di un lustro fa. Ma in così poco tempo è riuscito a guadagnare sempre più apprezzamenti e iscritti fino a giungere alla considerevole quota di oltre 500 milioni di iscritti. Non sono i numeri di Facebook, ma si riscontra più qualità che quantità.
Se Facebook infatti è il social network usato un po’ da tutti ormai anche a sostituzione della posta elettronica e come spazio di condivisione foto, Twitter è diventato il social network più utilizzato dalle celebrità e non solo. Come vi abbiamo raccontato in occasione dei tweet di CGIL, i cinguettii hanno acquistato valore di voce ufficiale. Sempre più personaggi pubblici (politici, cantanti, sportivi, ecc…) oppure enti o associazioni rispondono a notizie che li riguardano oppure si espongono in merito a vicende pubbliche attraverso le pagine di Twitter.
Basti pensare alle grandi case tecnologiche oppure agli operatori nazionali telefonici che spesso e volentieri inviano prima il tweet con le novità e poi inviano il comunicato stampa. Il merito di questa dedizione è la grande semplicità d’uso di Twitter, le tante applicazioni per utilizzarlo in mobilità con smartphone (ecco la guida completa) e un minimalismo concreto, che elimina tutto ciò che non è necessario in favore del solo testo. Con i link si aprono pagine, foto, video o documenti, con il cancelletto # si indicano i trend del momento (hashtag), con la chiocciola @ ci si può riferire direttamente a un altro utente. E poi c’è l’immancabile messaggistica privata. Sono questi gli ingredienti genuini e semplici di un successo planetario.
Successo che ha attirato un numero spaventoso di sviluppatori, 750.000, che hanno generato qualcosa come 1.5 milioni di applicazioni e di servizi legati al social network. Una piattaforma che genera un traffico notevole e che vive in real time, in tempo reale. In questi anni, proprio su Twitter, si sono raccontate guerre e conflitti intestini attraverso le voci degli utenti, come in Iran o in Egitto, è nato il social-giornalismo come nel caso del giovane e coraggioso Mustafa Kazemi e si è saputo subito della scomparsa di personaggi pubblici come nel caso della morte di Michael Jackson che produsse ben 465 tweet… al secondo. O ai fatti più recenti con l’elezione di Papa Francesco, che ha preso per altro possesso del canale @Pontifex. Insomma, buon compleanno Twitter, una delle realtà più vive e attive del web.
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