Samsung ritorna ad attaccare Apple e sfrutta l’immensa platea del Super Bowl 2013 e i preziosi spazi pubblicitari con un video (Ad) che prende in giro i californiani sul terreno dei brevetti. I protagonisti sono tre attori che impersonano creativi della società sudcoreana durante un brainstorming per ideare appunto uno spot per il Super Bowl. I problemi – però – nascono nel momento in cui si citano appunto le parole “Super Bowl” ossia il nome della finale del campionato NFL e “Baltimora Ravens” oppure “San Francisco 49ers” ossia i nomi delle due squadre che si giocavano il titolo. E come fare per aggirare il pericolo di una denuncia? Semplice, con una serie di stratagemmi, in questo caso linguistici.
Il riferimento alla lunghissima e logorante querelle tra Apple e Samsung in merito a brevetti su tecnologie e marchi è chiara e lampante nello spot che potete ammirare qui sopra, in testa all’articolo. Da tempo i due colossi sono impegnati in una battaglia legale portata in tribunale da Cupertino che denuncia plagi da parte dei rivali asiatici. In questo momento si sta vivendo una sorta di stallo con Samsung che però ha recuperato terreno sbloccando tutti i dispositivi che erano stati stoppati nei vari mercati.
La sensazione è quella che il rimborso miliardario che Samsung dovrebbe versare a Apple potrebbe anche essere ridimensionato. Torniamo però allo spot. Si possono osservare i tre attori Seth Rogen (scelto non a caso visto che era stato più volte fotografato con un iPhone), Paul Rudd e Bob Odenkirk mentre disquisiscono su quale idea sviluppare per la pubblicità per il Super Bowl, il progetto Samsung The Next Big Thing. Tuttavia sorgono i primi problemi perché pronunciando parole come “Super Bowl”, “San Francisco 49ers” e “Baltimore Raven”, si rischia una denuncia perché protette da trademark. Odenkirk avverte: “Potrebbero farci causa”.
Ma chi potrebbe fare causa, chiedono gli altri due e la risposta è “Tutti, nessuno, non lo so“. E così invece che utilizzare le parole incriminate ci si barcamena con sinonimi e giochi di parole ad esempio Super Bowl diventa il Grande Piatto che si giocherà tra i San Francisco cinquanta meno uno e i Baltimore uccelli neri. E così Apple, da trionfatrice degli spot con il glorioso 1984 diventa vittima di spot magari meno geniali e roboanti, ma altrettanto sottili. Soprattutto, passa dall’altra parte della barricata diventando lei la “cattiva”. Che poi sia vero o sia falso questo è parere dei fan. O dei tribunali di competenza.