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Tazza porta iPhone per mangiare in compagnia, virtuale [FOTO e VIDEO]

L’hanno subito chiamata la tazza anti-tristezza e in effetti MisoSoupDesign “Anti-loneliness ramen bowl” è uno strumento per far sentire meno solo chi mangia spesso in solitudine. Pranzare senza nessuno vicino può essere in effetti un po’ deprimente, soprattutto se questo avviene abitualmente o al contrario si è sempre abituati a mangiare in compagnia. Così, è stata confezionata questa speciale tazza con incavo per accogliere un iPhone – un dock, a tutti gli effetti, anche se non ricarica la batteria – così da poter ad esempio attivare una chiamata FaceTime e poter dialogare con la bocca piena con contatti, amici e parenti in giro per il mondo. Da qui due possibili extra: un’applicazione stile Chatroulette per trovare compagni di merende virtuali casuali oppure software virtuali (assai tristi, però) per compagni/e di pixel.

Ci sono migliaia e migliaia di coppie che purtroppo vivono a distanza, anche di diverse centinaia di chilometri. Grazie alle ultime tecnologie è possibile accorciare queste distanze fino ad annullarle grazie ad esempio al telefono o ai servizi VoIP per ascoltarsi e vedersi, alle email per scriversi oppure ai social network, instant messaging e quant’altro. Sì, ma per baciarsi? C’è un sistema che arriva ovviamente dall’Asia hitech e più precisamente da Singapore, che sfrutta i robot per inviare e ricevere dolci baci anche a distanze incolmabili. Come? Andando a baciare letteralmente le labbra robotiche. Si chiamano Kissenger che poi è un termine frutto della fusione del termine kiss ossia bacio e messenger ossia messaggero. Questo robot monta una speciale bocca che simula la sensazione delle labbra umane (anche della lingua? Sembra di no) per scambiarsi baci nello stesso modo in cui si telefona o si avvia una videochiamata, come? Digitalizzando le informazioni in ingresso e riproducendole in uscita.
 

 
In buona sostanza, il buon Hooman Samani realizzato Kissenger per la società Lovotics sfruttando lo stesso principio della chat o di una telefonata o di una sessione di videochiamate. Ciò che è “analogico” viene digitalizzato: prendiamo ad esempio “Lui” bacia le labbra robotiche, queste captano movimenti e pressioni, le digitalizzano e inviano il pacchetto di informazioni via web all’altro robot.
 

 
“Lei” riceverà così lo stesso stimolo impresso da “Lui” al robot e così i due si baceranno sfruttando l’avatar che dovrebbe riprodurre la stessa magia di un contatto reale. Difficile credere a questa promessa, ma è invece inquietante quanto dichiarato dalla società produttrice ossia che i Kissenger rendono possibile anche l’uso senza un vero e proprio partner dall’altro lato. Ebbene si, si prospetta la possibilità dello scenario immaginato dai peggiori scrittori di fantascienza con gli umani del futuro che ameranno (letteralmente) robot abbandonando le relazioni fisiche e umane? Altro orizzonte abbastanza triste, ma, questo si, più probabile per molti mercati.

Diego Barbera

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