E alla fine Apple ha ceduto sul caso Garanzia e ha chinato davanti alle richieste dell’Antitrust italiana: l’autorità che vigila sul corretto commercio e mercato ha infatti provato (ma non era difficile) la non-applicazione della garanzia legale biennale a carico del venditore e, inoltre, non forniva informazioni chiare sulla copertura di assistenza aggiuntiva a pagamento. Insomma, una procedura non soltanto scorretta, ma anche difficile da interpretare: per questo motivo la garanzia è ora ufficialmente spostata a due anni (documento PDF), come si può leggere sulla pagina ufficiale dell’Apple Care Protection Plan. Ottimo, ma tutti i precedenti utenti “beffati”? Difficile pensare a un giga-risarcimento collettivo, più semplice che sia offerta in modo retroattivo andando a aggiungere il servizio esteso a tutti i clienti che hanno pagato per qualcosa che spettava loro di diritto.
Apple era l’unica società che non rispettava la legge e offriva solo un anno di garanzia, costringendo l’utente a dover spendere per poter godere dei due anni canonici, che gli spetterebbero di diritto: è per questo motivo che l’Unione Europea stava spingendo forte contro Cupertino affinché si adegui una buona volta. Viviane Reding, vicepresidente e responsabile per la Giustizia in Europa ha così inviato una lettera in proposito ai 27 ministri responsabili per ogni nazione della tutela dei consumatori affermando che “Queste pratiche di marketing sono inaccettabili“. Nel nostro paese Apple aveva già ricevuto una multa (ridicola) per questo, sarebbe finalmente la buona occasione per sistemare questo vero e proprio abuso. Intanto sono pronte a partire class action nel nostro paese, capitanate da Federconsumatori e il Centro Tutela Consumatori e Utenti (Ctcu) di Bolzano.
Riprendeva vita lo scorso luglio il fuoco del caso sulla garanzia biennale sui prodotti Apple con l’Antitrust italiana che riapriva il caso e soprattutto lanciava una possibile “punizione” pesantissima (ma impraticabile) per il colosso di Cupertino: lo stop alle vendite per un anno per i prodotti californiani sul nostro paese. Lo scorso dicembre l’autorità che vigila e garantisce sulla corretta concorrenza aveva multato Apple per 900.000 euro complessivamente, ma la storia non è finita così visto che è stato avviato un procedimento per inottemperanza. Una multa di ulteriori 300.000 euro era prevedibile, lo stop alle vendite per un anno sarebbe stato clamoroso, ma tuttavia non così esagerato visto che Apple ha continuato sulla propria via senza mettere in pratica l’ordinamento imposto. Poi la decisione definitiva: Apple si è piegata e ora garantisce i due anni di garanzia. Ma andiamo a ripercorrere le vicende che hanno portato alla multa e alla “minaccia”.
Si prospettava una vera e propria stagione di fuoco in Italia per Apple: dopo la non così salata multa di “appena” 900.000 euro per il comportamento illegittimo della garanzia estesa a un solo anno, le associazioni dei consumatori si erano accordate per organizzare una giga-class action contro Cupertino. Il motivo era sempre lo stesso: Apple offriva solo un anno di garanzia. Ma c’è un’aggravante che rende possibile l’azione legale di massa: stiamo parlando dell’AppleCare Protection Plan ossia del piano di estensione della garanzia che ha fatto sborsare indebitamente da 69 a 249 euro gli italiani per un periodo di copertura che spettava loro per legge.
C’erano e in fondo ci sono ancora davvero tutti i presupposti per un risarcimento di massa salatissimo per Apple ed è difficile immaginare una via di fuga sicura e semplice per gli americani, perché sono stati letteralmente scoperti con in mano la pistola, con tracce di polvere di sparo e con un alibi inesistente. Insomma, il contrario di un delitto perfetto. Ed è proprio l’AppleCare Protection Plan che ha fatto crollare il castello di carte (e di furberie). La multa di 900.000 euro commissionata dall’Antitrust a Apple per comportamento commerciale illegittimo è una briciola nei confronti della possibile class action che attende i californiani. Le più importanti associazioni che tutelano i consumatori ossia Adusbef, Codacons e Federconsumatori si stanno muovendo per una class action di proporzioni epiche. Si raduneranno tutti i consumatori convinti e dunque teoricamente truffati nell’estendere la garanzia del proprio prodotto di un anno così da raggiungere i due anni che invece sono stabiliti dalla legge come periodo minimo. Si è sostanzialmente pagato per qualcosa che spettava di diritto, è questa la sintesi. E la somma in ballo è enorme, basti pensare che va dai 69 euro per AppleCare Protection Plan per iPhone allo stesso periodo di estensione di 12 mesi per un Macbook Pro fino a addirittura 249 euro. E ora che la garanzia è stata portata a norma di legge come si sentiranno tutti gli utenti precedentemente “truffati” con il pagamento illecito del prolungamento di garanzia?
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