Twitter mette in opera la prima censura? In effetti il profilo di un gruppo neonazista tedesco è stato oscurato per il territorio nazionale di competenza (dunque la Germania) ma rimane visibile nel resto del mondo, Italia compresa. Quindi al massimo si potrebbe parlare di censura selettiva o meglio dire di moderazione. Tutti gli organi di stampa, siti e blog si sono riempiti la bocca di annunci tipo “Twitter cede alla censura“, ma è una visione abbastanza superficiale e parziale di quanto il social network ha deciso di affrontare qualche mese. Più che di censura si dovrebbe parlare di controllo, che è un qualcosa di ben differente, soprattutto visto che non si tratta di azioni preventive né di universali né di sistematiche. Non si tratta di una cancellazione di contenuti per tutti da parte di Twitter, ma solo per determinati indirizzi e avviene in seguito a segnalazioni, per contenuti che “meritano” l’oscuramento.
Ma prendiamo le parole dello staff di Twitter stesso, così come pubblicate sul blog ufficiale in una nota dello scorso 27 gennaio: “Se riceveremo richiesta legale da parte di un Paese, autorizzeremo il blocco di messaggi, che però rimarranno visibili da tutti gli altri naviganti”. Prendiamo l’esempio dell’apologia del nazismo/fascismo, che è reato in diversi paesi come Italia, Francia e Germania. Un po’ come è successo appunto per il gruppo Besseres Hannover accusato che sembra implicato in casi di violenza verso immigrati e per questo è stato segnalato dalla polizia di Hannover. Twitter ha accolto la domanda e ha oscurato la pagina. E non è il primo caso di oscuramento, dato che era già avvenuto alle scorse Olimpiadi 2012 di Londra.
Se un utente cade in questa tipologia di violazione e Twitter riceve la richiesta del blocco di questi messaggi da parte di una delle nazioni che non ammettono queste esternazioni pubbliche, allora tali tweet risulteranno irraggiungibili (e tuttavia sarà presente una notifica a informare di questo) da parte degli utenti dei paesi richiedenti. E’ censura? A noi sembra moderazione. Se questa è censura allora lo è anche tutti i commenti cancellati da buona parte di siti, portali, forum e blog, perché ritenuti offensivi, non pertinenti, spam, ecc… La libertà di parola è sacrosanta, così come lo è anche il rispetto di leggi e di regolamenti specifici in ogni paese. Non è retorica dire che la libertà richiede regole e una di queste riguarda il rispetto. Non per ultimo si deve prendere in considerazione il fatto che Twitter potrebbe cadere nell’eterno dilemma-trappola del contenitore responsabile del contenuto. Visto che non è possibile controllare manualmente miliardi di cinguettii, può solo agire dietro segnalazione e non per questo dev’essere perseguita.
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