Skype conosce il suo nuovo nemico, che risponde al nome di Dorkbot e che ovviamente si cataloga nel settore dei malware. Come tutti gli elementi malevoli che hanno afflitto il software principe del VoIP, anche Dorkbot si presenta come una sorta di contatto fasullo che intraprende una conversazione testuale e a un certo punto invia un link da cliccare. Ovviamente, se si segue il collegamento si rischia di finire su siti pericolosi, con il conseguente download di un file zippato. E’ stata la società di sicurezza informatica Sophos a denunciare il problema: se si clicca sul link il proprio computer diventa infetto e aperto all’intrusione da remoto dei pirati informatici che potrebbero poi depredarlo di informazioni sensibili come credenziali d’accesso a siti bancari e così via. Ovviamente il buon senso è la prima arma di difesa, questi messaggi “strani” inviati dai propri contatti sono facilmente distinguibili dai reali, prima di tutto perché in inglese e poi perché palesemente “standard”. Quest’estate era emerso un altro problema legato a Skype.
Come confermato dalla stessa Skype lo scorso luglio, poteva capitare che i messaggi istantanei delle chat tra due iscritti fossero infatti inavvertitamente inviati a un terzo utente, che poteva così leggerli anche se nessuno dei due protagonisti della chat avesse inoltrato le righe della conversazione. Un gran bel fastidio, che ovviamente interessava una minima percentuale degli utenti, ma che non poteva che mettere in imbarazzo il colosso che ha preso le proprie responsabilità in risposta alle lamentele sui forum di supporto sul sito ufficiale da parte di alcuni infuriati iscritti al servizio. Ma come è potuto avvenire e come si è potuto risolvere questo problema?
Una delle prerogative di un servizio di messaggistica istantanea o di una chat, se preferite, è quello di garantire la massima privacy tra due utenti. La conversazione è infatti a doppia via (a meno che non si decida di invitare un terzo o più contatti) e nessun’altro dovrebbe poter leggere le frasi scambiate. Una riservatezza che non viene ogni tanto rispettata da Skype, a quanto pare, che inoltra i messaggi privati a contatti che non erano stati autorizzati a leggerli né dal mittente né dal ricevente. La conferma è arrivata dalla stessa Skype, che ha riconosciuto che il problema esiste, anche se “Avviene in rare circostanze”.
A quanto pare, il bug che colpiva un numero molto limitato di utenti e di casi è giunto con l’ultimo aggiornamento dello scorso giugno. Molti utenti hanno addirittura abbandonato il servizio per paura di veder i propri messaggi “spiattellati” a conto terzi, in realtà sembra una decisione esagerata visto che il disservizio – ancora senza una apparente causa specifica – è abbastanza limitato. Skype ha inoltre inoltrato il fix nel giro di pochi giorni, così da evitare ogni qualsiasi problema futuro in merito.
Lo scorso Maggio, Skype aveva subito problemi a livello globale per un paio di giorni che ha colpito milioni e milioni di utenti, poi la situazione è tornata normale. Skype è attualmente di proprietà di Microsoft, che l’ha acquistata con una mossa a sorpresa nell’ultimo quarto del 2011 per una somma miliardaria (8.5 miliardi, per la precisione) e bruciando sul traguardo Facebook e altri potenziali acquirenti rumoreggiati nel periodo. Un investimento di grande interesse e prospettiva visto che coinvolge una piattaforma da 600 milioni di iscritti e un software che sarà verosimilmente integrato in tutti i prodotti di Redmond, da Xbox a Windows Phone.