Davvero suggestivo il Google Doodle di oggi 15 ottobre 2012 che si dedica all’illustratore Winsor McCay e a una delle strisce più famose ossia Little Nemo in Slumberland ossia Bubi nel paese del dormiveglia come è stato poi tradotto successivamente in Italia. Questa creazione è nata 107 anni fa e ora si ripropone in salsa 2.0 prendendo forma dal logo del motore di ricerca. Dalla prima sequenza di vignette si può scorrere verso il basso cliccando con il mouse sul segnalibro che si rivela in basso a destra man mano. Ovviamente è un’animazione e non disegni statici, con un risultato davvero gradevole, per iniziare bene la settimana.
Winsor McCay merita dunque il Doodle di Google a 107 anni della sua striscia di fumetti più celebre intitolata originariamente “Little Nemo in Slumberland” e poi tradotto in Italia come Bubi nel paese del dormiveglia. Come si può facilmente intuire dal titolo, il bambino protagonista del fumetto si trova coinvolto in una pittoresca e onirica avventura durante il sonno-non-sonno quando si è coscienti, ma non troppo e la fantasia si mescola al reale. Nel suo caso, è alla ricerca della principessa di Slumberland.
La prima pubblicazione è nel primo decennio del secolo scorso ed è avvenuta sul New York Herald per poi passare al New York American tra il 1924 e il 1927, anche se il personaggio ha visto i natali nel 1905 come già visto in Little Sammy Sneeze e Dream of the Rarebit Friend rispettivamente pubblicati nel 1905-1906 e fino al 1914. In Italia si sceglie il nome Bubi per il protagonista e il Corriere dei Piccoli è il primo a pubblicarlo nel 1910 per poi lasciare i diritti a Settimanale Topolino nel 1935. Più recentemente si è rivisto anche sulla rivista Linus edita dalla Garzanti Editore.
Un motivo per scoprire una delizia del passato, grazie al certosino lavoro di Google che ha adattato il logo con lo stile del fumetto di oltre un secolo fa. Si può seguire l’avventura di Bubi che cade in un gorgo, ritrova la principessa del mondo del dormiveglia, deve attraversare mondi fatati e mari per poi ricadere e ritrovarsi ai piedi del letto, al risveglio dal sogno. Ecco la nostra collezione con tutti i Google Doodle usciti finora.
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