Cellulare causa tumore? Secondo la Cassazione sì

Il cellulare causa il tumore? Si ritorna sull’annosa questione degli effetti di un uso intensivo dei dispositivi mobile sull’eventuale formazione di tumori soprattutto nella zona del capo. La Cassazione ha riconosciuto come valida la motivazione del telefonino per un ex-dirigente di azienda ammalatosi di una forma benigna di cancro al trigemino che aveva richiesto all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) un indennizzo per malattia professionale. La causa del tumore sarebbe stata l’eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche dato che l’uomo trascorreva almeno 5-6 ore al giorno con l’apparecchio all’orecchio.

È la prima volta che l’INAIL riconosce un tale indennizzo perché finora aveva negato qualsiasi collegamento tra la formazioni di tumori e il cellulare. Ma la decisione della Cassazione ossia l’organo giudiziario finale in Italia, ha creato un precedente che potrebbe essere utilizzato per diverse cause in corso o nel futuro. Ma qual è la verità, qual è il “limite” di uso “sano” per il cellulare? La comunità scientifica è divisa tra chi afferma la scarsa pericolosità, chi accusa il telefono di essere una vera e propria bomba e chi va addirittura controcorrente e dice “L’uso del cellulare fa bene al cervello”. Il discorso sulla potenziale pericolosità del cellulare e di un uso smodato che porterebbe addirittura all’aumento del rischio di ammalarsi di tumore va avanti da tempo. Uno studio del 2007 non usa mezzi termini: chi usa il cellulare da più di 10 anni ha fino al 30% in più di contrarre il cancro
 
Quindi praticamente buona parte della popolazione italiana e mondiale. Nel dettaglio, la possibilità aumenta del 20 per cento per il glioma che è un tumore maligno e per ora poco curabile che colpisce i tessuti nervosi del cervello e del 30 per per il neuroma acustico che è invece benigno. A rivelare questi dati sono Lennart Hardell dell’Ospedale Universitario di Orebro e Kjell Hansson Mild della Umea University con uno studio pubblicato su Occupational Environmental Medicine. Sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato 11 ricerche tra Svezia, Danimarca, Germania, Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna che evidenziavano questa teoria, ma comunque restano voci discordanti con altri studi che invece scagionano completamente i cellulari. Certo è che lo studio accusatore è basato su dati provenienti da ben 10 anni di analisi e controlli e quindi potrebbe essere verosimile.

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